Una lunga pedalata è quella che ci propone oggi Danilo Radaelli, armato di bicicletta e di macchina fotografica.
Un viaggio alla scoperta del villaggio di Lantosque e del suo agglomerato di Pélasque.
Il territorio di Lantosque ha fatto da sempre parte della Liguria sotto l'Impero Romano, nel Regno longobardo e nel Regno d'Italia (781-1014) formatosi con Carlo Magno.
Fin dall'epoca longobarda vi operarono i monaci della potente abbazia di San Colombano di Bobbio ed al suo ricco feudo reale ed imperiale monastico, da cui dipese l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona, che gestiva ampi territori anche nelle valli del nizzardo e che nel VIII secolo a Nizza fondarono il monastero di Cimiez poi distrutto dai Saraceni e ricostruito dai monaci dell'abbazia di Saint-Pons di Nizza fondata dai monaci di Lerino verso la fine del VIII secolo.
Fra il XIII e XIV secolo cadde più volte sotto il dominio dei conti di Provenza, ma riguadagnò presto l'autonomia per entrare a far parte della Contea di Savoia nel 1388 (dedizione di Nizza alla Savoia). Nel 1860, un anno prima dell'unità d'Italia, fu annesso alla Francia.
Pélasque è un insieme di case e fa parte del territorio del comune di Lantosque. Bellissimo il paesaggio, immerso in una foresta di abeti