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Altre notizie | 23 novembre 2022, 07:00

Nizza, la scultura #IloveNice finisce in Tribunale

La scultura, nata originariamente come testimonianza di vicinanza e di affetto alla città dopo l’attentato sulla Promenade è diventata nel tempo uno dei simboli di Nizza. Secondo un’associazione violerebbe la legge perché non scritta in francese

Nizza, la scultura #IloveNice finisce in Tribunale

Un’associazione che, fra i vari obiettivi, ha pure quello della tutela della lingua francese, ha presentato un esposto in tribunale per ottenere la rimozione della scultura #IloveNice che fa bella mostra di sé a Rauba Capeu.

Questa scultura, nata originariamente come testimonianza di vicinanza e di affetto alla città dopo l’attentato sulla Promenade del 14 luglio 2016, è diventata nel tempo uno dei simboli di Nizza.

 

 

Fotografata migliaia di volte ogni giorno, è stata riprodotta su diversi prodotti, proposta nel corso di manifestazioni ed utilizzata anche in altre località per testimoniare la vicinanza di Nizza.

La ragione del ricorso sarebbe la presunta violazione di una legge (a dire il vero non troppo rispettata) che impone l’utilizzo della lingua francese. Una norma che risale al 1994 e che prevede che:” Qualsiasi iscrizione o annuncio sulla strada pubblica, in un luogo aperto al pubblico o in un mezzo di trasporto pubblico e destinato all'informazione pubblica, deve essere formulato in lingua francese”.

La dura presa di posizione di Christian Estrosi all’esposto dimostra quanto siano forti i legami tra la città e un hashtag che ormai è diffuso in tutto il mondo ricordandone le radici: “Con i milioni di persone che hanno dimostrato il loro sostegno alle famiglie delle vittime dell'attentato e il loro amore per Nizza, rispondo al vile Osservatorio delle Libertà che ha osato lanciare questa provocazione anche se siamo nel bel mezzo del processo dell'attentato di Nizza a Parigi: IloveNice!”.

Dibattito sulla questione anche sulle reti sociali dove quanti hanno reagito con propri commenti, al solito, si sono divisi: pochissimi per difendere l’uso della lingua francese, alcuni per chiedere che la struttura sia spostata per non limitare la vista della Baia da Rauba Capeu, moltissimi per difendere uno dei simboli della città.




Beppe Tassone

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