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Altre notizie | 12 dicembre 2022, 08:00

Domani la sentenza sulla strage della Promenade des Anglais

Gli imputati, uno giudicato in contumacia, rischiano condanne da 15 a 2 anni. Il processo è iniziato lo scorso 5 settembre 2022

Il camion bianco la sera della strage sulla Promenade

Il camion bianco la sera della strage sulla Promenade

Iniziato lo scorso 5 settembre, il processo di primo grado sulla strage perpetrata nel 2016 sulla Promenade des Anglais di Nizza giungerà domani a sentenza.

Un processo che non ha avuto un rilevante interesse mediatico, anche perché privo dell’autore della strage, ucciso per fermarne la folle corsa la sera del 14 luglio poco dopo lo spettacolo pirotecnico che aveva chiuso i festeggiamenti per la festa nazionale francese.

Le richieste da parte dell’accusa vanno da 2 a 15 anni di carcere: oggi, nell’ultima udienza prima della sentenza, saranno gli imputati ad effettuare le loro dichiarazioni.
Alla sbarra Maksim Cela, Chokri Chafroud, Endrei Elezi, Mohamed Ghraib, Artan Henaj, Enkeleja Zace, mentre Brahim Tritrou è giudicato in contumacia.
Domani, infine, si conoscerà la decisione dei giudici: poi gli avvocati e l’accusa avranno dieci giorni per decidere se ricorrere in appello o rendere definitiva la sentenza.

Chi sono gli imputati, di cosa rispondono
Mohamed Ghraieb, nato nel 1976 in Tunisia
E’ accusato di aver preso parte alla ricerca del camion bianco e di averlo “collaudato”, cinque giorni prima della strage, viaggiando a bordo del mezzo a fianco di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel. Sarebbe inchiodato da una fotografia. Si presentò alle forze di polizia il giorno dopo la strage.

Chokri Chafroud, nato nel 1979 in Tunisia
Arrestato tre giorni dopo la strage è accusato di partecipazione ad organizzazione terroristica e di aver viaggiato a bordo del camion alcuni giorni prima della strage: testimonianze attesterebbero la sua presenza a bordo del camion, a fianco dell’autore della strage, il 12 luglio 2016 sul Quai des Etats Unis e sulla Promenade des Anglais. Pare abbia anche aiutato il terrorista a trovare una pistola: ad attestarlo dei messaggi trovato sul suo telefono.

Ramzi Arefa, nizzardo di nazionalità franco-tunisina, nato nel 1994
Dovrà rispondere di diverse imputazioni tra le quali aver fatto parte dell’organizzazione terroristica partecipando all’organizzazione dell’attentato, di aver cercato le armi, di aver fornito la pistola automatica trovata sul camion e di aver detenuto in casa un kalashnikov. Ad inchiodarlo anche alcuni messaggi sul telefono.

Artan Henaj nato nel 1970 in Albania
E’ accusato di aver cercato delle armi su richiesta dell’autore della strage e di averne fornite due (la pistola e il kalashnikov) a Ramzi Arefa.

Enkeledja Zace, nata in Albania nel 1974
E’ la compagna di Artan Henaj, è accusata di essere stata presente alla consegna delle armi. Deve rispondere delle medesime imputazioni del suo compagno.

Maksim Celaj, nato in Albania nel 1992
È accusato di aver preso parte, assieme con Artan Henaj, Endri Elezi e Adriatik Elezi (deceduto) alla preparazione delle armi e di aver detenuto il kalashnikov ceduto a Ramzi Arefa.

Endri Elezi, nato in Albania nel 1993
Arrestato in Italia da dove è stato estradato in Francia è accusato della detenzione di armi da guerra, in particolare della pistola semiautomatica e del kalashnikov. Della stessa imputazione era pure accusato il cugino Adriatik Elezi deceduto nel 2018.

Brahim Tritrou, nato in Tunisia nel 1985
E’ accusato di aver agito da tramite per la fornitura delle armi tra Ramzi Arefa e Artan Henaj.
Non è stato presente al processo, viene giudicato in contumacia.





Beppe Tassone

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