Altre notizie - 18 marzo 2023, 07:00

Nizza: molo e faro a rischio? (Foto)

Non svolgerebbe più a pieno il ruolo di barriera alle acque che si sarebbero scavato dei “passaggi” al di sotto della struttura con dei punti particolarmente sensibili: l’ex abitazione del custode e il faro

Il molo del porto di Nizza

Il molo del porto di Nizza

C’è preoccupazione, a Nizza, sulla tenuta del molo che conduce al faro: la “digue du port” potrebbe non reggere alle onde provocate da grosse mareggiate.
Lo sostiene un rapporto redatto da Cerema (Centre d’études et d’expertise sur les risques, l’environnement, la mobilité et l’aménagement) che individua più di un rischio per il molo.

 

Innanzi tutto il fatto che non svolgerebbe più a pieno il proprio ruolo di barriera alle acque che si sarebbero scavato dei “passaggi” al di sotto della struttura con dei punti particolarmente sensibili tra i quali l’ex abitazione del custode, posta a metà del molo e il faro.

 

Anche l’affondamento di parte dei blocchi di cemento posti a rinforzo che ora si troverebbero ad una profondità di 40 metri non lascia tranquilli.
Poi alcuni rigonfiamenti e soprattutto il timore che una forte mareggiata potrebbe non essere contenuta dalla struttura che rischierebbe di subire gravi danni.
Risale, del resto, al 1750 l’avvio della costruzione del molo e gli ultimi interventi a seguito di danni provocati dalle mareggiate (nel 2006 e nel 2014) pare non si possano definire soddisfacenti e qualcuno ipotizza che potrebbero essere stati realizzati “non a regola d’arte”.

Mentre sono in fase di avvio i lavori di totale rifacimento del porto ci si interroga su chi pagherà la “fattura” della manutenzione straordinaria del molo.
Uno studio redatto due anni fa, aveva valutato l’intervento intorno ai 25 milioni di euro, poi l’inflazione e la crescita del costo dei materiali da utilizzare ha imposto una revisione dei prezzi che è in corso.

La discussione è su chi “dovrà” pagare, se la Camera di Commercio che ha in gestione il porto fino al 2038, ma che ha annunciato di voler passare la mano ad una nuova società che si occuperà dei lavori di ristrutturazione, il Dipartimento, ultimo proprietario dopo l’acquisizione dalla Regione o…
Già … o chi? Intanto si scruta l’orizzonte: una forte mareggiata potrebbe metter tutti d’accordo.


Beppe Tassone

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