Max Verstappen festeggia nel migliore dei modi il terzo titolo mondiale conquistato ieri, vincendo la gara domenicale del Qatar dominando la scena, in un Gran Premio caratterizzato dall'obbligatorietà di tre soste imposta dalla federazione per motivi di sicurezza, per alcune lesioni rinvenute sulle gomme dopo la qualifica del venerdi che hanno portato a imporre tetto massimo di giri per ogni gomma, a seconda se fosse nuova o usata, e a seconda della mescola.
Strategia quasi a carte scoperte per tutti, che conoscevano le possibili soste degli avversari: una variabile che ha scombinato le carte, per non scombinare in realtà quasi nulla nel risultato finale. Sul podio con l'olandese della Red Bull salgono i due piloti McLaren, Piastri e Norris, che si riprendono quanto i track limits gli avevano tolto nella qualifica di venerdì. Quarto Russell, dopo un contatto alla prima curva in partenza col compagno di squadra Hamilton che si è ritirato per i danni alla sua Mercedes. Il giovane inglese riparte dal fondo e arriva davanti alla Ferrari di Leclerc: quinto il monegasco, davanti ad Alonso, con una Ferrari che perde Sainz ancor prima del via per un problema al suo serbatoio e la mancanza di tempo materiale per poterlo riparare prima del via.
La Rossa non approfitta del patatrac Mercedes al via, arrivando dietro a Russell con il monegasco da solo in pista oggi, e i ritiri di Sainz ed Hamilton. Leclerc accorcia su Sainz in classifica generale, portandosi a otto punti dallo spagnolo. Ma è una gara che susciterà polemiche per l'eccessiva fatica probante per i piloti, che durante la parte finale alzavano la visiera o sorgevano le mani fuori dall abitacolo in cerca di refrigerio: una variabile che per il ritorno l'anno prossimo, a Losail, dovrà essere necessariamente sistemata.