Eventi - 15 maggio 2025, 19:00

Le Bravades di Saint-Tropez: quando la storia sfila per le strade (Foto)

Tre giorni di riti, costumi e spari a salve per celebrare il patrono e l’orgoglio secolare della città provenzale. Fotografie di Silvia Assin

Saint Tropez, les Bravades. Le foto inserite al fondo dell'articolo sono di Silvia Assin

Da questa sera, giovedì 15 maggio, a domenica 18 maggio 2025, il celebre borgo del Var si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto per uno degli eventi più suggestivi della tradizione provenzale: le Bravades, celebrazione secolare che unisce fede, memoria storica e identità locale.

Ogni anno, in queste date, Saint-Tropez rende omaggio al suo patrono, San Tropez, con una festa che affonda le radici nella storia e nel cuore della comunità.

Per tre giorni, il centro storico si anima di cortei in costume, spari a salve, messe solenni e momenti di condivisione collettiva che coinvolgono cittadini e visitatori.



Le origini: un martire venuto dal mare
La leggenda vuole che San Tropez, cavaliere pisano e ufficiale alla corte di Nerone, sia stato decapitato nel 68 d.C. per aver rifiutato di rinnegare la propria fede cristiana. Il suo corpo, posto su una barca assieme a un cane e a un gallo, simboli di scherno, fu affidato al fiume Arno. Dopo un lungo viaggio sulle correnti, l’imbarcazione approdò sulle coste dell’antica Héracléa, l’odierna Saint-Tropez, il 17 maggio.

È da questo episodio che nasce il legame indissolubile tra la città e il suo patrono. Nel XV secolo, con la ricostruzione e la fortificazione del borgo, venne istituita una milizia cittadina, incaricata della difesa del territorio e protagonista della festa patronale, celebrata con le armi ogni 17 maggio.

Una tradizione militare che diventa rito civile

Nel 1558 nasce ufficialmente la figura del Capitano di Città, eletto ogni lunedì di Pasqua per guidare la milizia locale. Per oltre un secolo, i capitani e i loro uomini difesero Saint-Tropez da numerose incursioni, ottenendo riconoscimenti ufficiali da tutti i sovrani francesi fino a Luigi XIV.

Quando la milizia fu sostituita da una guarnigione reale, i Tropéziens conservarono l’usanza di imbracciare le armi, non più per combattere, ma per onorare il loro santo.

Oggi, i discendenti di quelle famiglie continuano a tramandare la tradizione. In abiti d’epoca, con trombloni e sciabole, partecipano attivamente a processioni e cerimonie. Il Capitano di Città guida il corteo, affiancato dai Cépoun, custodi delle consuetudini locali.


Il programma dell’edizione 2025
Giovedì 15 maggio alle ore 21 

  • La “ritirata”, una sfilata attraverso la città che annuncia l’inizio delle celebrazioni.

Venerdì 16 maggio

  • Dalle 8 alle 12, si tiene l’aubade alle autorità locali, seguita da una cerimonia commemorativa al cimitero. 
  • Alle 15 ha luogo la Petite Bravade, con la presa simbolica del Piqué e della Bandiera.

Sabato 17 maggio 2025

  • Giornata clou della festa, si comincia con la Messa dei Moschettieri alle ore 9, seguita da una solenne processione. 
  • Alle 16 la città si anima con la Grande Bravade, tra spari, costumi e folklore. A mezzanotte, la bandiera e il picco tornano simbolicamente al loro posto.

Domenica 18 maggio 2025

  • Il corteo si dirige verso la cappella di Sainte-Anne per una messa di ringraziamento e un picnic collettivo. La festa si chiude con un brindisi d’onore presso la Salle Jean Despas, accompagnato dai discorsi ufficiali.


Un patrimonio vivente
Interrotta solo durante le guerre mondiali, la Bravade è sopravvissuta grazie alla determinazione dei Tropéziens e di figure emblematiche come Jean-Baptiste Sanmartin e Victor Tuby, che negli anni Venti del Novecento ne rilanciarono lo spirito.

Oggi è più che una semplice festa: è un rito identitario, un ponte tra passato e presente che ogni anno richiama turisti e curiosi da tutta la Provenza e oltre.

Le fotografie inserite al fondo dell'articolo sono di Silvia Assin, quelle di copertina dell'Ufficio turistico.