Un'ondata di agitazioni è pronta a investire Escota, la società del gruppo Vinci responsabile della gestione dell'autostrada A8, con i sindacati che propongono uno sciopero estivo prolungato. Alla base della vertenza, la contestazione di un piano di soppressione di posti di lavoro e di una riorganizzazione interna che sta suscitando forte preoccupazione tra i lavoratori. Nonostante le potenziali limitate ripercussioni sul traffico, il malcontento dei dipendenti riguardo al peggioramento delle condizioni lavorative è palpabile, preannunciando un'estate 2025 contrassegnata da nuove interruzioni nei servizi di trasporto.
Diverse sigle sindacali di Escota, filiale di Vinci che gestisce l'A8 nelle Alpes-Maritimes e nel Var, hanno promosso una mobilitazione generale per l'intera stagione estiva. Le loro richieste principali sono incentrate sulla diminuzione degli organici, sul deterioramento delle condizioni di lavoro e sulla mancanza di adeguamenti salariali.
La CFDT, la maggiore organizzazione sindacale nel settore autostradale, ha già proclamato uno sciopero per l'intero mese di luglio. In parallelo, la CGT ha esteso l'agitazione dal 15 giugno al 15 settembre su tutto il circuito Vinci Autoroutes. Anche l'Unsa-autoroutes ha aderito al movimento, con un'interruzione del lavoro prevista dal 1° al 31 luglio.
Organici sotto pressione
Secondo i rappresentanti sindacali, la situazione si è progressivamente aggravata dalla privatizzazione di Escota. Stéphane Vian, delegato CGT Escota, ha espresso a Franceinfo la sua preoccupazione: "All'arrivo di Vinci nel 2007, eravamo quasi 2.000 dipendenti. Oggi, ci troviamo con meno di 900". Questo drastico calo degli effettivi, a suo dire, si traduce in un'evidente saturazione di lavoro per il personale rimasto: "I dipendenti sono costretti a svolgere più mansioni e ottenere un giorno di ferie è diventata una vera e propria battaglia quotidiana."
I sindacati pongono l'accento anche su una crescente strategia di esternalizzazione, la quale, a loro parere, compromette la qualità del servizio e la sicurezza. Hérald Leclerq, rappresentante Unsa-Autoroutes, ha dichiarato ai colleghi di Franceinfo: "Ciò che ci preoccupa è la gestione di Vinci, che mira a massimizzare i profitti entro il 2032 e per farlo sta riducendo drasticamente il personale con un'ampia ricorso alla subappaltazione, anche in settori cruciali come la segnaletica stradale, i servizi igienico-sanitari e la falciatura."
Nonostante la vasta portata della mobilitazione, le ripercussioni sul traffico dovrebbero essere contenute, al fine di evitare disagi eccessivi agli automobilisti in un periodo di intenso flusso turistico.
Le richieste dei sindacati comprendono assunzioni a tempo indeterminato in tutti i settori e una rivisitazione degli stipendi. "Nulla funziona più a dovere, mentre per le autostrade si registrano profitti eccezionali ogni anno," ha concluso Stéphane Vian.