Nel 2024 il mercato europeo dei videogiochi ha raggiunto un valore complessivo di 26,8 miliardi di euro, confermandosi come una delle industrie più dinamiche e redditizie del continente. Una crescita verticale che riflette non solo l’aumento della domanda di intrattenimento digitale, ma anche la trasformazione di un settore che oggi unisce tecnologia, creatività e professionalità. Il dato economico, rilevato dai principali osservatori del settore, mostra come i videogiochi rappresentino un comparto oramai centrale nell’economia culturale europea, capace di generare valore, innovazione e opportunità di lavoro.
Le tendenze del gaming moderno
La modalità di fruizione è cambiata parecchio negli ultimi anni. Il digital delivery, ovvero la distribuzione dei giochi in formato digitale, rappresenta oramai il 90% delle entrate complessive del settore. Questa trasformazione ha ridotto i costi di produzione e di distribuzione, e ha reso i videogiochi più accessibili, favorendo un rapporto diretto tra produttori e consumatori.
Gli smartphone generano il 44% degli incassi totali, seguiti dalle console con il 38% e dai PC con il 15%. La potenza dei dispositivi mobile moderni e la diffusione delle connessioni veloci hanno reso possibile un’esperienza di gioco di qualità anche in mobilità, ampliando la base di utenti e diversificando le offerte commerciali. Oggi, infatti, grazie allo smartphone è possibile giocare a migliaia di app gaming di eccezionale livello, e non solo.
I players hanno infatti la possibilità di accedere anche ai browser games, come nel caso della slot online Gates of Olympus di Pragmatic Play, oltre a tutti gli altri passatempi di categoria gambling. Un discorso che vale comunque per qualsiasi nicchia di videogiochi da browser, dai puzzle agli adventure games e ai giochi di ruolo.
Mercato dei videogiochi: i numeri principali
In Europa lavorano oltre 116.000 persone nel campo dello sviluppo, della distribuzione e della promozione dei videogiochi. Il Regno Unito è il Paese leader, con oltre 25.000 professionisti, grazie ad un ecosistema consolidato di studi di produzione, università specializzate e investimenti pubblici mirati. La Germania segue con 12.000 addetti, sostenuta da un mercato interno molto forte e dalle politiche di incentivazione alle imprese creative.
La Svezia, con un totale di oltre 9.000 lavoratori nel settore, si fa notare per la presenza di alcuni studi di sviluppo internazionali come quelli di Göteborg e Stoccolma, capaci di esportare titoli di risonanza globale. La Polonia supera i 6.000 professionisti, spinta dalla reputazione acquisita grazie a diverse produzioni di alto livello tecnico e narrativo. L’Italia, pur con numeri inferiori, conta 2.600 addetti circa secondo il report di IIDEA, e mostra degli incoraggianti segnali di crescita in ambiti come la progettazione, la grafica e la localizzazione dei contenuti.
Il pubblico europeo dei videogiochi è particolarmente diversificato. Il 54% della popolazione gioca regolarmente: una percentuale che testimonia la diffusione capillare di questa forma di intrattenimento. L’età media dei giocatori è di 34 anni e il 45% è composto da donne, con un’età media di 32 anni: è il segno di una partecipazione più equilibrata e di un’evoluzione del mercato che vira verso una maggiore inclusività.
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