La sinistra nizzarda si presenta alle elezioni comunali del marzo 2026 più frammentata che mai.
Sabato scorso, in place Garibaldi, La France Insoumise e il collettivo Viva! Hanno svelato i primi nomi della loro lista “Nice Front Populaire”, ispirata al movimento unitario nato alle legislative del 2024.
Ma l’ambizione di un fronte comune resta lontana: a Nizza, saranno almeno cinque, forse sei, le liste di area progressista pronte a sfidarsi.
Una galassia di candidati
Accanto all’alleanza PCF-PS-Écologistes guidata da Juliette Chesnel-Le Roux, figurano le liste di Jean-Marc Governatori, Hélène Granouillac e Sylvie Bonaldi. A queste si aggiunge ora la coppia LFI-Viva!, già vicina al 9% nel 2020, mentre Place Publique, il partito di Raphaël Glucksmann, valuta di correre in autonomia.

Mireille Damiano pronta a guidare “Nice Front Populaire”
A capo della nuova lista ci sarà Mireille Damiano, avvocata impegnata nella difesa dei migranti e figura di spicco del collettivo Viva!.
Al suo fianco i referenti di LFI Nice, Olivier Salerno e Annelaure Chaintron, l’ex comunista Robert Injey e David Nakache, presidente dell’associazione Tous Citoyens!.
“Serve un cambio radicale”
Nel comunicato diffuso alla vigilia della presentazione, la coalizione denuncia “una crisi abitativa aggravata, un tasso di povertà record, il turismo di massa e un inquinamento cronico”.
E punta il dito contro l’amministrazione Estrosi: “Dopo decenni di gestione affaristica, Nizza ha bisogno di un profondo cambiamento. Di fronte al rischio di un nuovo mandato di Christian Estrosi o di una presa di potere dell’estrema destra di Éric Ciotti, serve un’alternativa ecologista e di sinistra, aperta alla società civile”.
Divisioni che favoriscono la destra
Se la destra osserva compiaciuta la frammentazione del campo avversario, a sinistra torna lo spettro del 2020, quando le divisioni interne pesarono duramente sul risultato finale.
A cinque anni di distanza, la lezione non sembra essere servita: l’unità resta un obiettivo lontano, e il rischio è che la storia si ripeta.
Estrosi e Ciotti all’orizzonte
Per Christian Estrosi, sindaco uscente, e Éric Ciotti, leader della destra locale, lo scenario è ideale: una sinistra divisa significa voti dispersi e un’opposizione indebolita.
Il centrodestra potrebbe così consolidare il proprio dominio sulla capitale della Côte d’Azur, dove la sfida, ancora una volta, si giocherà più sulla capacità di federare che su quella di convincere.















