I conti correnti diventano più costosi nel 2025. Secondo il 14° rapporto annuale dell’Osservatorio dei Tariffe Bancarie (OTB), pubblicato il 1° aprile, i costi medi di gestione sono aumentati dell’8,95% rispetto all’anno precedente.
Circa la metà degli istituti di credito ha rivisto al rialzo le proprie tariffe, mentre le altre hanno scelto di mantenerle invariate.
I rincari voce per voce
Il principale aumento riguarda le spese di tenuta conto, che variano da 0,48 a 24 euro l’anno a seconda della banca.
Anche le carte di pagamento internazionali registrano un lieve incremento, inferiore al 3%: +2,91% per le carte a debito immediato e +2,98% per quelle a debito differito.
Crescono in modo significativo i costi per l’attivazione dei mandati di addebito SEPA, con un aumento medio del 16,67%, dopo che due nuovi istituti hanno iniziato a fatturare il servizio.
I bonifici occasionali allo sportello salgono invece a circa 5 euro, con un incremento del 4%.
Prelievi e operazioni: cosa cambia
I prelievi da sportelli di altre banche (“ritiri fuori rete”) restano a pagamento in molti casi, anche se la maggior parte degli istituti concede da due a tre operazioni gratuite al mese.
Oltre questa soglia, il costo medio per prelievo si aggira intorno a 1 euro.
Le tutele per i clienti più fragili
Le persone in situazione di fragilità finanziaria continuano a beneficiare di un tetto massimo ai costi per incidenti bancari: non più di 3 euro al mese.
L’Offerta Clientela Fragile (OCF) costa in media meno di 12 euro l’anno e prevede la riduzione o l’azzeramento delle commissioni d’intervento e dei costi per incidenti di pagamento. Anche le spese fisse per scoperti inferiori a 400 euro risultano in calo, passando da 6,42 a 6,05 euro.
Come orientarsi tra le offerte
Per chi vuole verificare la convenienza del proprio istituto, il portale Service Public mette a disposizione un comparatore online gratuito che consente di confrontare i principali costi bancari applicati dalle diverse banche.