Altre notizie - 19 dicembre 2025, 17:00

MAMAC di Nizza, una nomina che fa discutere: le ombre del passato di Céline Kopp

Dal Magasin di Grenoble al museo nizzardo: curriculum solido, ma anche tensioni sindacali e accuse sulla gestione interna riaccendono il dibattito alla vigilia del nuovo incarico.

Mamac, Nizza

Dal 1° gennaio 2026 il Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC) di Nizza avrà una nuova direttrice. Il Comune ha ufficializzato a fine settembre la nomina di Céline Kopp, chiamata a raccogliere il testimone di Hélène Guenin, alla guida del museo per nove anni.

In attesa del passaggio di consegne, la gestione è affidata ad interim a Johanne Lindskog, che dal febbraio 2025 garantisce la continuità delle attività.

Una transizione che, sul fronte nizzardo, si svolge in un clima apparentemente sereno. Ma la scelta di Céline Kopp non è passata inosservata nel mondo culturale francese, dove il suo recente passato professionale a Grenoble continua a sollevare interrogativi.

L’esperienza al Magasin sotto la lente
Dal 2022 Céline Kopp dirige il Magasin – Centre National d’Art Contemporain di Grenoble, incarico arrivato dopo dieci anni alla guida di un centro d’arte contemporanea a Marsiglia.

Il suo arrivo era stato presentato come una svolta: il Magasin usciva da un anno di chiusura e la nuova direzione aveva promesso una fase di “pacificazione” e ricostruzione basata sulla fiducia.

Obiettivi che, secondo una parte consistente del personale, non si sarebbero tradotti nei fatti. Negli ultimi mesi, una decina di dipendenti ha deciso di rompere il silenzio, raccontando a media locali e nazionali un clima di malessere diffuso, segnato da carenze organizzative, stress lavorativo e un susseguirsi di assenze per malattia.

Il 19 novembre scorso si è arrivati anche a uno sciopero simbolico, prima azione collettiva per rendere pubbliche condizioni di lavoro giudicate critiche.

Otto dipendenti su undici hanno incrociato le braccia per due ore, denunciando una struttura indebolita da dimissioni, licenziamenti, procedure disciplinari e contenziosi davanti ai tribunali del lavoro.



Accuse di gestione autoritaria e mancanza di dialogo

Le testimonianze parlano di un uso frequente dello strumento giuridico a scapito del confronto interno. Secondo i dipendenti, i lavoratori sarebbero stati messi gli uni contro gli altri, progressivamente precarizzati e delegittimati, fino a situazioni di rischio psicosociale.

Da qui, gli stop per malattia e, in alcuni casi, il licenziamento al rientro, per “colpa grave” o “inidoneità”.

Al centro delle critiche anche l’assenza di una linea manageriale chiara: “Manca una vera organizzazione del lavoro, tutto è vago e questo rende difficile portare avanti progetti e responsabilità”, hanno denunciato alcuni dipendenti, parlando di ruoli scoperti, mansioni fuori contratto, carichi eccessivi e scarso riconoscimento professionale.

Un contesto già fragile
I sindacati sottolineano che le difficoltà del Magasin non sarebbero nate esclusivamente con l’arrivo di Céline Kopp, ma che sotto il suo mandato si sarebbero aggravate.

In un comunicato recente hanno chiesto l’apertura urgente di una mediazione indipendente, un audit organizzativo e misure concrete per migliorare in modo duraturo le condizioni di lavoro.

Tra le richieste anche il ritiro di alcune procedure disciplinari e la reintegrazione di un dipendente licenziato.

Le tensioni si inseriscono in una storia più lunga, che comprende anche un caso legato a una rappresentante del personale che aveva esercitato il diritto di allerta per presunti fatti di aggressione e molestie sessuali.

In quel caso l’Ispettorato del lavoro aveva respinto la richiesta di licenziamento, decisione contro la quale la direzione aveva presentato ricorso, alimentando ulteriormente la mobilitazione sindacale.

Nizza osserva, il mondo culturale interroga

È su questo sfondo complesso che si colloca la nomina di Céline Kopp al MAMAC. A Nizza l’attenzione è ora puntata non solo sulla programmazione artistica, ma anche sulla gestione delle risorse umane e sul clima interno che accompagnerà l’avvio del nuovo corso.

Il museo si prepara ad aprire una nuova fase della sua storia. Ma le questioni emerse a Grenoble restano sul tavolo e accompagneranno inevitabilmente l’arrivo della nuova direttrice.

Per il MAMAC, il 2026 non sarà soltanto l’anno di un cambio al vertice, ma anche un banco di prova sulla capacità di coniugare visione culturale e governance interna.


Céline Kopp