Brigitte Bardot si è spenta a 91 anni nella sua casa della Madrague, a Saint-Tropez. L’annuncio è arrivato il 28 dicembre dalla Fondazione Brigitte Bardot, confermando la scomparsa di una delle personalità più iconiche e discusse della cultura francese del Novecento.
Attrice, cantante, mito globale e militante instancabile, “BB” ha attraversato il suo tempo lasciando un’impronta indelebile.
Nata a Parigi nel 1934, destinata inizialmente alla danza classica, Bardot diventa un fenomeno mondiale nel 1956 con Et Dieu… créa la femme di Roger Vadim.
In pochi anni incarna un nuovo modello di femminilità: libera, sensuale, indipendente. In poco più di vent’anni gira 52 film, lavorando con registi come Godard, Malle e Clouzot, e diventando l’attrice francese più famosa al mondo.
Accanto al cinema, anche la musica: brani come La Madrague, Harley Davidson e Bonnie and Clyde, spesso legati alla collaborazione con Serge Gainsbourg, contribuiscono a costruirne il mito.
Poi, nel 1973, la scelta clamorosa: il ritiro definitivo dalle scene nel pieno della popolarità.
Da quel momento Bardot dedica la sua vita alla difesa degli animali. Nel 1986 fonda la sua associazione e conduce battaglie durissime contro caccia, corrida, allevamenti intensivi e macelli.
Un impegno radicale che le vale riconoscimenti internazionali ma anche aspre polemiche e diverse condanne giudiziarie per dichiarazioni considerate discriminatorie.
Molto riservata negli ultimi anni, aveva raccontato se stessa in Initiales BB e, più recentemente, nel BBcédaire, raccolta di riflessioni spesso provocatorie sul mondo contemporaneo.
Numerosi gli omaggi dal mondo politico e culturale. Il sindaco di Nizza Christian Estrosi ha parlato di «una personalità fuori dal comune, un’icona la cui immagine e la cui voce hanno segnato il cinema e un’epoca intera», ricordando il legame con la Costa Azzurra e annunciando che «il nome di Brigitte Bardot sarà dato a un luogo emblematico della città».
Anche il sindaco di Cannes David Lisnard ha sottolineato come Bardot «incarnasse la libertà: quella della donna, del corpo, delle scelte», ricordando l’impatto travolgente che ebbe sulla Croisette e il suo ruolo centrale nella storia del cinema francese, oltre all’impegno «instancabile» per la causa animale.
Con la sua morte si chiude una vita fatta di successi planetari, scelte radicali e contraddizioni. Un’eredità complessa, destinata a dividere, ma impossibile da ignorare. Brigitte Bardot resta un simbolo: del cinema, della libertà e di una voce che non ha mai smesso di disturbare.