Ambiente - 30 dicembre 2025, 16:15

Storico passo avanti per l’oceano: l’Accordo BBNJ entrerà in vigore nel 2026

Il trattato ONU sulla biodiversità marina in alto mare segna una svolta nella governance globale degli oceani e rafforza la protezione delle aree oltre le giurisdizioni nazionali.

Accordo BBNJ: dal 17 gennaio 2026 un passo storico avanti per la tutela dell’oceano.

L’oceano globale si appresta a entrare in una nuova era di tutela. L’Accordo sulla conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina delle aree al di là delle giurisdizioni nazionali, noto come Accordo BBNJ, entrerà ufficialmente in vigore il 17 gennaio 2026, segnando un momento storico per la protezione dell’alto mare.

Questo trattato pionieristico, dedicato alla salvaguardia delle acque internazionali, rappresenta il risultato di quasi vent’anni di negoziati diplomatici. Aperto alla firma il 20 settembre 2023 per un periodo di due anni, è stato sottoscritto sin dal primo giorno da S.A.S. Principe Alberto II di Monaco. Il 9 maggio 2024, il Principato di Monaco è diventato il primo Stato europeo e mediterraneo a ratificare l’accordo, confermando il proprio impegno a favore della governance oceanica internazionale.

Il traguardo decisivo è stato raggiunto il 19 settembre, alla vigilia dell’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quando è stata superata la soglia delle 60 ratifiche statali necessarie per l’entrata in vigore effettiva del trattato. Un passaggio fondamentale che apre la strada alla sua piena applicazione.

Per decenni, l’alto mare – che copre circa il 63% degli oceani del pianeta – è rimasto una delle aree meno regolamentate, nonostante il suo ruolo cruciale nella regolazione del clima, nella tutela della biodiversità e nella sicurezza alimentare globale. L’Accordo BBNJ cambia radicalmente questo scenario, introducendo un quadro giuridico completo che consentirà la creazione di strumenti di gestione basati su aree, incluse le aree marine protette in alto mare, il rafforzamento delle valutazioni di impatto ambientale per le attività umane, la promozione di una condivisione equa delle risorse genetiche marine e il sostegno alla formazione delle capacità e al trasferimento tecnologico, in particolare a favore dei Paesi in via di sviluppo.

Queste misure mirano a colmare lacune storiche nella governance delle aree oltre le giurisdizioni nazionali, dove attualmente solo l’1,45% delle superfici marine è protetto. L’Accordo BBNJ costituisce inoltre uno strumento chiave per il raggiungimento dell’obiettivo globale “30x30”, che prevede la protezione del 30% delle terre e degli oceani entro il 2030.

Il passaggio dalla visione all’azione avverrà con la prima Conferenza delle Parti, la COP 1 dedicata all’oceano, prevista per l’autunno 2026. In quell’occasione saranno avviate le misure operative del trattato, tra cui l’istituzione delle prime aree marine protette in alto mare, l’introduzione di standard ambientali più rigorosi e il rafforzamento dei meccanismi di finanziamento.

Il percorso che ha portato a questo accordo storico è il risultato di uno sforzo collettivo che ha coinvolto governi, comunità scientifica, società civile e difensori dell’oceano in tutto il mondo. Un impegno che proseguirà con un obiettivo condiviso: preservare il più grande ecosistema del pianeta, fondamento essenziale della vita sulla Terra.

 

Redazione