Politica - 13 settembre 2017, 08:05

Terremoto politico in vista in Francia: Estrosi lancia un nuovo movimento di centro destra

“Se la linea politica dei Républicains si limita a fare concorrenza al Front National, a mettersi in competizione con l’estrema destra, a fare a pugni, è chiaro che non saranno più i Républicains a rappresentare la destra francese”

Christian Estrosi

Christian Estrosi

La Francia “politica” non é più la stessa dopo le elezioni Presidenziali e, soprattutto, le elezioni legislative che hanno “terremotato” il Parlamento, modificando buona parte della classe politica.

Un altro tassello si sta per aggiungere al nuovo mosaico di uno Stato che sta modificando radicalmente, ma senza grosse scosse, la propria rappresentanza politica.

Sotto la lente, ancora una volta, i Républicains, quello che é stato a lungo il partito centrale della politica francese, che ha espresso Presidenti della Repubblica e primi ministri, sindaci e presidenti dipartimentali.

Usciti con le ossa rotte dalle Presidenziali, nemmeno ammessi al turno di ballottaggio, ridimensionati alle successive legislative, ora sono alle prese con la scelte per l’elezione del loro nuovo leader e, contemporaneamente, ad una diaspora che potrebbe limitarne ancora più fortemente il “peso” politico.

Lo ha annunciato uno dei personaggi politici che più é attivo, sulla scena nazionale in questi ultimi mesi, il sindaco di Nizza, Christian Estrosi.

Una cinquantina di “pezzi da novanta” della politica francese stanno creando un nuovo movimento di centro destra. Ci stanno lavorando da tempo, in  modo interattivo, per determinare programmi e regole.

Prima però, come in ogni democrazia occidentale nella quale il periodo elettorale impone una pausa, si attenderà l’esito delle elezioni per il rinnovo di metà del Senato che avverranno il prossimo 24 settembre.

Il Senato in Francia é eletto “dagli eletti”, nel senso che il corpo elettorale é formato da circa 162mila grandi elettori (deputati, senatori, consiglieri regionali, dipartimentali e municipali): ad essere rinnovati saranno  171seggi (il 50% del totale), i cui senatori vennero eletti nel settembre 2014 e che ora sono giunti a scadenza.

Poi, a urne chiuse, partirà il progetto di formazione del nuovo movimento: la notizia é stata data da “Le Figaro” che riporta un’intervista di Christian Estrosi. Non si tratta ancora di un nuovo partito, ma di un movimento di opinione, anche se la struttura appare molto solida.

Il movimento non avrà confini, né pretenderà un’adesione esclusiva :” Ognuno sarà libero di contribuire, grazie ad una reale interattività, pur mantenendo la propria collocazione politica . La porta sarà aperta a tutti coloro che si riconosceranno nel nostro metodo”.

Anche sulla linea politica Estrosi indica alcuni punti chiave attraverso i quali non è difficile individuare il futuro percorso del movimento: ”Sostenere tutto ciò che è nel migliore interesse del nostro Paese. Emmanuel Macron ha intrapreso riforme che nessuno ha osato fare negli ultimi trent'anni. C'è qualcosa di Margaret Thatcher nella sua determinazione. Naturalmente, non appoggerò qualsiasi riforma, ma sosterrò tutte quelle  che rompono col passato. Se la Francia non imbocca la strade delle riforme e non riformerà le proprie comunità locali allora saranno le estreme a prevalere  nelle prossime scadenze elettorali".

E in tutto questo, che ruolo viene ritagliato per i Républicains?

Il rischio che Estrosi intravede è che vadano a rinchiudersi in una bolla dopo le elezioni del nuovo presidente del partito previste per il 10 e il 17 dicembre, trasformandosi in una “setta”.

Amara, ma risoluta la sintesi di Estrosi: ”Se la linea politica dei Républicains si limita a fare concorrenza al Front National, a mettersi in competizione con l’estrema destra, a fare a pugni, è chiaro che non saranno più i Républicains a rappresentare la destra francese”.

Come a dire: le strade sono delineate: prossima tappa: l’elezione del Presidente dei Républicains, quello potrebbe essere il giorno dei saluti.

Beppe Tassone

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