Business - 02 agosto 2018, 07:00

Affitti stagionali: “Pensiamo a tutto noi”, una start-up plana su Nizza

WeHost si occupa di tutte le incombenze che competono al proprietario, dalla consegna dell’alloggio al ritiro delle chiavi, dal cambio della biancheria alla pulizia e alle emergenze

Affitti stagionali: “Pensiamo a tutto noi”, una start-up plana su Nizza

Il “mercato” degli affitti stagionali, nella sola regione Sud – PACA, rappresenta un “affare” che si aggira sui 560 milioni di euro l’anno. Una montagna di soldi sulla quale è planata una start-up, WeHost , fondata del 2014, che dopo Paris, Marseille, Bordeaux, Lyon e Nantes, è ora attiva anche a Nizza, città nella quale il mercato delle locazioni turistiche, attraverso internet, è particolarmente fiorente

Si calcola che circa un terzo delle locazioni in città sia di questo tipo: gli annunci , su una sola piattaforma , Airbnb, superano le 10 mila unità.

Il segreto di WeHost é di “inserirsi” tra il proprietario e AirBnB e di occuparsi di tutte le questioni che incombono sul proprietario, dalla consegna dell’alloggio al ritiro delle chiavi, dal cambio della  biancheria alla pulizia e alle emergenze.

Come compenso  WeHost  richiede il 20% del ricavato dalla locazione, lasciando al proprietario il restante 80% senza incombenze alcuna.

In un mercato delle locazioni turistiche e stagionali in forte crescita, il servizio proposto da WeHost appare senza dubbio interessante e in grado di aprire la strada ad una sua ulteriore crescita. Anche perché la start-up non si limita al solo servizio a favore dei piccoli proprietari di alloggi, ma offe anche la disponibilità a  rilevare locali commerciali per trasformarli in luoghi adibiti all’ospitalità turistica seguendo le pratiche amministrative ed il relativo iter.

Contro  seconda attività è insorta  la Fédération du tourisme et de l’hôtellerie de Nice che ravvisa una “concorrenza sleale” chiedendo che in capo a WeHost vengano posti i medesimi obblighi e vincoli cui devono sottostare gli hotel. Una polemica che è destinata a montare, anche perché l’attività di WeHost sfrutta un vuoto legislativo al punto che da alcune parti è stata invocata una modifica delle norme proprio per evitare delle degenerazioni nel settore.        

Beppe Tassone

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