Il fenomeno esiste e su questo nessuno può affermare il contrario: ad una certa ora, sulle spiagge di Nizza, si abbatte un’onda, che molti amano definire “anomala”, che “inghiotte” quanto i bagnanti hanno lasciato vicino alla riva. Un’onda che, rispetto alle altre, fa sentire i propri effetti anche oltre i due metri dal bagnasciuga.
Questo è il dato oggettivo.
Su questo fenomeno ogni bagnante ha le sue teorie: non si tratta di un fatto nuovo, anzi è ripetitivo e diventa anche un divertimento per quanti ne sono informati.
Spesso accade che arrivino bagnanti e decidano di installarsi davanti a tutti, incuranti della presenza a pochi centimetri di ombrelloni. Allora si scruta l’orizzonte nella speranza che sia l’ora dell’onda anonima che provocherà il fuggi fuggi degli ultimi arrivati, tuti bagnati e con i vestiti zuppi. Anche Nice Matin si è interrogato sulle possibili cause di questa onda che, di norma, scarica i propri effetti nel primo pomeriggio.
Nulla a che vedere con “micro terremoti”, né con presenze di cetacei di grosse proporzioni, tali da creare movimenti ad alte profondità. La spiegazione, quella più scientifica, (si passi il termine) è data dalla presenza di grosse navi che formano le onde.
Il fenomeno si produce sicuramente, soprattutto nel pomeriggio quando la corrente Ligure è più forte, al sopraggiungere nelle prossimità del porto di Nizza dei traghetti che collegano la Corsica col continente.
Solo in “arrivo” perché sono costretti a manovre prima di entrare in porto, quanto invece escono dal porto, infatti, nulla succede.
Il resto è lasciato alle ipotesi, quali il passaggio di grosse navi molto al largo lungo una rotta che è oltre l’orizzonte. In ogni caso, siccome in spiaggia lo sport più praticato è quello di fantasticare sul nulla, tutte le altre ipotesi vanno benissimo per intavolare un discorso o tacchinare la vicina.
E allora spazio a qualche enorme mostro marino, ad un terremoto ripetitivo, a qualche manovra militare segreta e all’innalzamento della temperatura del mare.
Tutto fa brodo, ma il consiglio è sempre il solito: occhio ai battelli in arrivo al porto e non sfidare il mare andandosi a posizionare proprio al limite del bagnasciuga.