Tocca a Cap d'Ail ora prepararsi ad una manifestazione contro il summit. Ma le premesse sono quelle di una nuova manifestazione pacifica. Passo dopo passo, questo è stato il nostro 1° novembre a Nizza.
Alle 15 da Monte-Carlo aspettiamo il treno che ci porterà nella città della Promenade. La stazione di Monaco è sempre blindata.
A Nizza ci aspetta la manifestazione degli intermondialisti contro il summit del G20. E' il sole a disegnare i contorni di una giornata che non sappiamo se ci riserverà delle brutte sorprese. Ma i toni dei giorni scorsi, delle forze dell'ordine italiane (Polizia di Frontiera) e francesi (Police Nationale) non hanno mai fatto trapelare allarmismi. Le premesse sono tranquille anche se ci informano dell'arresto di alcuni presunti black bloc dal Belgio. Sul treno verso Nizza attorno a noi sono molti i turisti, in particolare inglesi. Famiglie con bimbi piccoli. Al di là dei vetri scorrono le immagini della Costa francese: Cap d'Ail, Baulieu sur Mer, Villefrance sur Mer. Il sole del 1° novembre ha ritagliato ancora qualche bagno in mare.
Nice Riquier, Nice Ville. Fine della nostra corsa e scendiamo dal treno. Eccole le forze dell'ordine. 6 i Poliziotti per ciascuna uscita. Appena scesi nella stazione centrale buttiamo un'occhiata timida, di poliziotti ne contiamo una decina. Ma potrebbero essere di più. Guardano, scrutano tutti. Scrutano anche noi. E non senza una sorta di imbarazzo, appena varcata la prima porta, rubiamo qualche scatto.
Ed ecco quasi fuori dalla stazione: altri sei uomini. Questa volta si tratta di una squadra della sicurezza ferroviaria
Come usciamo definitivamente dalla stazione, davanti a noi altri uomini della polizia
Ci dirigiamo ora verso Place Massena. Sono queste le immagini, che accompagnano i nostri prossimi 100 metri. Si commentano da sè.
I marciapiedi su entrambi i lati sono costeggiati da camioncini parcheggiati della Police Nationale. A bordo, su ciascun camioncino, contiamo 4 o 5 poliziotti. Ed altri sono fuori. Quasi tutti gli uomini i sembrano equipaggiati con giubbotti antiproiettile e tute rinforzate di ultima generazione.
E con questo dispiegamento di forze dell'ordine, la camminata veso place Massena appare davanti ai nostri occhi così:
Della manifestazione contro il Summit nemmeno l'ombra. Nemmeno un volantino nè un manifesto. Solo il rumore dell'elicoterro sopra di noi.
Arriviamo in Place Massena. Chiediamo dove si svolge la manifestazione. - Da qualche parte, in quella direzione - ci indica un uomo della Gendarmerie indicandoci la zona verso l'Acropolis - ma se resta qui a Massena è meglio -
Ci avviamo verso il corteo, relegato, come già era stato annunciato dalla Prefettura di Nizza 2 settimane fa, alla periferia della città. Ci avviamo verso rue de la Republique. Qui i negozi sono chiusi. In fondo a questo lungo corso che affianca la zona dell'Acropolis ed il Palais des Expositions, c'è la manifestazione.
Qui in rue de la Republique è tutto chiuso. Il rumore dell'elicottero è più vicino. Dal fondo iniziamo a percepire dei "disordini" gli slogan dei manifestanti pronunciati al megafono. Prima di affacciarci sul corteo, altri dispiegamenti straordinari della Gendarmerie.
Ed eccolo il corteo. Uniforme e pacifico. Una ragazza ci sorride e viene incontro a noi porgendoci un volantino. Chiediamo ad un ragazzo italiano per cosa stanno manifestando. Ha qualche esitazione "Manifestiamo contro il G20 ed il debito pubblico. Veniamo da Genova, Torino e Milano. Il debito è il loro. Non vogliamo pagare noi"
La manifestazione di Nizza si è conclusa con l'arresto di 3 spagnoli e 2 belgi trovati in possesso di bulloni, maschere anti-gas ed il necessario per creare grave disordine pubblico o scatenare episodi di violenza.








































































