Altre notizie - 14 luglio 2017, 19:52

Il cuore e tante lacrime sono stati il comune denominatore di questo pomeriggio a Nizza. La città che “esce” da questa giornata pare cambiata.

Nizza non si lascia alle spalle una pagina che è scolpita nella sua storia in modo indelebile, ma esce fortificata dalla certezza di non essere sola e soprattutto di aver saputo unire attorno a sé persone di lingue, religioni, Paesi diversi accorsi per testimoniare la propria solidarietà.

Il Presidente Emmanuel Macron in Rue de l'Opera a Nizza il 14 luglio 2017

Il Presidente Emmanuel Macron in Rue de l'Opera a Nizza il 14 luglio 2017

Sono state le lacrime il comune denominatore della “fase” pomeridiana delle commemorazioni del 14 luglio 2016 a Nizza.

Lacrime versate dai parenti delle vittime, da molti presenti, da persone comuni: l’intervento di Emmanuel Macron ha saputo toccare le corde del cuore dei nizzardi: l’orgoglio della città, le sue ferite, il suo respiro internazionale, i valori repubblicani emersi anche nei momenti più bui.

Mentre in una Place Massena blindata si svolgevano le cerimonie ufficiali, una folla di nizzardi e turisti si è data appuntamento prima nel Vieux Nice ad attendere l’arrivo del Presidente Macron accompagnato dalla moglie Brigitte e poi, lungo la Promenade stessa, nel circuito storico del carnevale, per assistere alla parata militare.

Con il cielo colorato dagli aerei della pattuglia acrobatica che lasciavano una scia tricolore.

Anche il Memoriale alle vittime, nei giardini Massena, è stato meta continua di persone: resterà aperto tutta la notte per accogliere quanti vogliono raccogliersi davanti ad un grande cuore  formato con i nomi delle vittime.

Il cuore, con le lacrime, sono stati il comune denominatore di questo pomeriggio. La città che “esce” da questa giornata pare cambiata: non si lascia alle spalle una pagina che è scolpita nella sua storia in modo indelebile, ma è fortificata dalla certezza di non essere sola e soprattutto di aver saputo unire attorno a sé persone di lingue, religioni, Paesi diversi che sono accorsi per testimoniare la propria solidarietà.

Nel pomeriggio, sotto un caldo sole, con una luce che quasi accecava, sono state le persone il vero centro della commemorazione. Nizzardi e turisti, italiani, francesi, cinesi, russi, rumeni, spagnoli, portoghesi, provenienti dall’Africa,  dall’America e dagli altri continenti.

Si sentivano parlare mille lingue, si vedevano vestiti diversi, ma si percepiva un unico spirito. Quella della ricerca dell’umanità e della voglia, convinta e forte, di risorgere dalle ceneri dopo una strage che non ha scalfito la forza e la dignità di una città e di un popolo.

Il suono di Nissa la Bella, assieme con la Marsigliese, prima a Parigi a mezzogiorno, ai Campi Elisi e poi in Place Massena ha sottolineato un comune sentire e la partecipazione dello Stato al dolore della città intera.

A sancirlo le parole di Emmanuel Macron assieme con il suo “grazie” a Nizza per la fermezza e la dignità dimostrate.

Beppe Tassone

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