Altre notizie - 18 novembre 2017, 19:00

“Pienamente legittima”: i giudici danno ragione a Roya Citoyenne

L’Associazione “Défendre la Roya” che ne aveva chiesto lo scioglimento condannata a rifondere 5mila euro a Roya Citoyenne quale rimborso spese ed interessi e 2mila euro per spese di giustizia

Nizza, 16 ottobre, aderenti a Roya Citoyenne davanti al Tribunale

Lo scorso 16 ottobre Montecarlonews ne aveva dato conto (clicca qui): l’associazione “Défendre la Roya” si era rivolta al Tribunale di Nizza per chiedere che un’altra associazione, sempre attiva nella vallata al confine con l’Italia, “Roya Citoyenne” venisse sciolta e condannata per la sua attività che, secondo i primi, sarebbe stata al di fuori della legge francese.

Motivo del contendere la posizione assunta sul fronte dei migranti che, in quell’area del Sud Est francese, è piuttosto calda, vista anche la vicinanza ad un punto sensibile quale è Ventimiglia.

Il Tribunale, dopo la trattazione e le arringhe di vari avvocati, si era riservato di decidere e di far conoscere la sentenza. Che è puntualmente giunta ed è stata a totale favore di “Roya Citoyenne”.

Respinta l’istanza di scioglimento con una motivazione da parte dei che lascia ben poco al dubbio: “Défendre la Roya”, creata pochi giorni prima dell’istanza giudiziaria, non ha affatto giustificato la richiesta se non con la proposizione del sillogismo migranti-ladri-terroristi.

L’Associazione, vicina all’estrema destra, è anche stata condannata a rifondere 5mila euro a Roya Citoyenne quale rimborso spese ed interessi e 2mila euro per spese di giustizia.

Roya Citoyenne, per bocca dell’avvocato Mireille Damiano, ha sottolineato come la sentenza rappresenti “una decisione soddisfacente”  dal momento che è stato ribadito dai giudici che l’associazione non ha commesso alcuna violazione alle leggi e creato turbamento all’ordine pubblico.

Di parere opposto le reazioni di “Défendre la Roya”. Olivier Bettati ha commentato: “Ci attendevano che la giustizia si pronunciasse sul diritto, oggi invece non ha fatto altro che della politica”.    

Beppe Tassone