Storia di un disastro annunciato, quello dei tanti Hotel di Nizza e della Costa Azzurra alle prese con la fase 3 dell’emergenza epidemia e con un calo impressionante delle presenza.
Non bastasse questo, i telefoni suonano esclusivamente per cancellare le prenotazioni: le previsioni per aprile e maggio, mesi che solitamente scontavano la primavera, il ponte di Pasqua ed anche molte iniziative tra le quali il Festival de Cinema di Cannes, sono a zero o quasi.
E dire che tutto stava andando per il meglio…fino al 23 febbraio, la domenica maledetta per l'Italia, l’ultimo giorno nel quale i carri sono sfilati, nel pomeriggio, a Nizza.
Quel giorno l’epidemia esplose in Italia e nel pomeriggio si verificò, proprio da parte degli italiani presenti in gran numero sulla Costa Azzurra, un vero e proprio assalto ai supermercati. E il mondo cominciò a prendere atto di quello che stava accadendo, anche in Occidente.
Da quel giorno il vento prima e il rinvio definitivo del carnevale, poi, si sono abbattuti sulla Costa Azzurra come uno tsunami.
Così si è passati, negli Hotel, da un più 6% che faceva sperare in un 2020 eccezionale ad un crollo verticale.
Le stanze ora sono vuote o quasi: gli Hotel di Nizza e non siamo che all’inizio, denunciano tassi di occupazione delle camere anche al 25% e, soprattutto, nessuna prospettiva per l’immediato futuro.
Fa eccezione l’AC Hotel by Marriott Nice che si trova nei pressi della Promenade des Anglais: i suoi livelli di occupazione delle camere sono ancora sostenibili perché l’hotel è quello di riferimento di alcune tra le maggiori compagnie aeree per i propri equipaggi.
Basterebbe che Air France, sottolineano nell’Hotel, interrompesse i voli per cambiare radicalmente la situazione.
Situazione analoga a Cannes, Menton ed Antibes, con tassi di occupazione delle camere ai minimi, appena sul 40%, ma con tendenze anche al peggio.
Numeri e percentuali impressionanti e soprattutto con prospettive anche peggiori per l’immediato.
Poi verrà la ripresa, assicurano tutti: certo, ma quando?