Altre notizie - 11 luglio 2020, 07:00

Sparite le mascherine, saltate le distanze barriera: crescono i timori in Costa Azzurra

In una situazione simile, con i flussi turistici che lentamente riprendono, lo stesso Nice Matin si è chiesto se non si debba temere l’arrivo di una seconda “vague” del coronavirus Covid 19

Tramonto su una spiaggia di Nizza

Tramonto su una spiaggia di Nizza

La prima cosa che balza evidente agli occhi di un italiano che giunge in Costa Azzurra è la quasi totale assenza di mascherine.

Le si indossa solo per salire sui mezzi pubblici, dove sono obbligatorie, mentre ormai sono pressoché sparite dai negozi e dai grandi magazzini e soprattutto non se ne vedono lungo la Promenade o nelle strade cittadine.

Servono, più che altro, ad identificare cinesi e italiani, gli unici che sembrano essere affezionati a questo oggetto che per molti è ormai un inseparabile capo di abbigliamento.

Pochi gli alimentari che impediscono ai clienti di scegliersi la merce, spesso senza guanti e non è che il gel idroalcolico, presente ovunque, venga utilizzato prima di riempire i sacchetti con insalata, legumi e frutta.

A chi scrive è capitato un episodio curioso, ma emblematico: con mascherina sul volto mi apprestavo a salire sull’ascensore di casa dal quale stava uscendo una signora (senza mascherina) con un bambino per mano. Vedendo la mia mascherina ha strattonato il bambino, quasi per “salvarlo” dai miei potenziali influssi.

Siete ancora sotto choc”, molti italiani se lo sono sentiti dire.
Sarà, la replica un po’ scettica, soprattutto guardando la Promenade e i bar e ristoranti che, in certe ore, sono presi d’assalto, con le distanze barriera che saltano e le misure raccomandate che vanno a farsi benedire.

Fanno ancora eccezione le manifestazioni culturali, con obbligo di mascherina la cui presenza è verificata all’ingresso dei parchi e giardini dove si svolgono.

Ma l’esempio, quello che non dovrebbe mai mancare, non viene certo dall’alto.
L’altra sera, nel corso di una cerimonia per il ricordo di due partigiani, martirizzati nel corso della Seconda Guerra Mondiale, decine di amministratori pubblici hanno affollato Avenue Jean Médecin per partecipare alla commemorazione.
Poche le mascherine e le distanze barriera (il metro tanto raccomandato) non erano rispettate.

In una situazione simile, con i flussi turistici che lentamente riprendono, lo stesso Nice Matin si è chiesto se non si debba temere l’arrivo di una seconda “vague” del coronavirus Covid 19.

In piena estate sarebbe un disastro, sanitario ed anche economico.
Ma tanté: gli infettivologi del territorio, come riporta il quotidiano della Costa Azzurra, affermano che: "L'esperienza del Covid-19 ha dimostrato che occorre essere umili e che non si sa tutto. Siamo tentati, secondo i dati a nostra disposizione, di dire che è improbabile una seconda ondata durante l'estate, il rischia di vedere apparire nuovi focolai di contaminazione sul nostro territorio, legati al l'arrivo delle persone con il virus, è , invece, ovvio”.

Un timore che molti hanno e che sta diluendo la presenza sulle spiagge da parte degli abitanti della città e dei proprietari di seconde case, che privilegiano le prime ore del mattino, per dedicarsi poi a passeggiate nei parchi o nelle aree protette verdi dal sole.

Timori anche sulla capacità degli aeroporti di verificare le condizioni sanitarie delle persone con giungono con i voli che, giorno dopo giorni, aumentano di numero.

Se gli scali di Parigi sono stati dotati di termocamere installate nelle sale di consegna dei bagagli che consentono di monitorare la temperatura di tutti i viaggiatori, in quello di Nizza le misure di controllo sono state elevate, ma le termocamere non sono state installate.

Abbastanza sotto controllo la situazione sui mezzi pubblici: tram, bus e treni dove i controlli sono serrati e se si è sorpresi senza mascherina fioccano multe da 135 euro. La media è di 30 multe il giorno e la cifra può essere letta in due maniere…

Così si fa strada la paura che una seconda ondata possa abbattersi proprio nel pieno della stagione turistica: difficile dire dove, ma i segnali che giungono sono più o meno univoci.

Vacanze, tempo libero, mare, spiagge, movida mal si adattano alle regole imposte dal rischio di una nuova fase epidemica, e allora…si spera e intanto ci si concede una birra seduti al tavolino di un bar, dopo essere riusciti a conquistare un tavolino libero: domani è un altro giorno.




Beppe Tassone

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