Altre notizie - 04 novembre 2020, 08:00

Attentato di Nizza: le indagini fanno passi avanti

Il terrorista tunisino avrebbe trascorso la notte nell’androne di una casa, poi la preghiera in una moschea e il cambio d’abito alla stazione. Le indagini in Italia e Tunisia

Notre Dame, foto di Ghjuvan Pasquale

Notre Dame, foto di Ghjuvan Pasquale

Si sarebbero aggravate le condizioni di salute dell’autore dell’attentato alla chiesa di Notre Dame: anche se non in pericolo di vita, non potrebbe ancora essere interrogato, inoltre avrebbe contratto il Covid 19 e sarebbe positivo.

L’inchiesta procede su molti livelli e riguarda ormai tre Stati.

In Francia, in stato di fermo, oltre a Brahim Aoussaoui, l’attentatore, si trovano altre quattro persone. Un tunisino di 29 anni, arrestato a Grasse, che avrebbe condiviso con il terrorista il viaggio dalla Tunisia a Lampedusa e che avrebbe avuto con lui dei contatti anche successivamente. Le altre tre persone sono state fermate in Val d’Oise, nei sobborghi parigini: si tratterebbe di un altro magrebino che avrebbe avuto contatti con Brahim Aoussaoui, oltre ad altre due persone che si trovavano nel suo domicilio.

Da parte delle autorità di polizia italiana sono stati ricostruiti i movimenti del terrorista che sarebbe partito dalla Tunisia il 14 settembre e, dopo sei giorni in mare, sarebbe giunto a Lampedusa il 20 settembre. Di lì, dopo aver osservato un periodo di quarantena su un battello, sarebbe giunto a Bari il 9 ottobre.
Colpito di ordine di espulsione sarebbe tornato in Sicilia ad Alcamo e da lì, risalita l’Italia, sarebbe giunto a Nizza il 27 ottobre.

La notte fra il 28 e il 29 ottobre, Brahim Aoussaoui l’avrebbe trascorsa nell’androne di un fabbricato, per poi recarsi, di prima mattina, in una moschea che si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Thiers in Rue Reine-Jeanne, non distante dalla basilica di Notre Dame.

Il luogo di culto è diretto da un iman di origine cecena, Ramzan Mamagadov, che non avrebbe notato la presenza del tunisino.
Dopo la preghiera, alle 6,47, il tunisino si sarebbe recato nella stazione di Thiers dove avrebbe cambiato parte dei propri abiti e le scarpe per dirigersi poi verso Notre Dame. Alle 8,29 il sacrestano Vincent Loquès apre le porte del luogo di culto, con il terrorista entrano anche Nadine Devillers e Simone Barreto Silva: tutti e tre uccisi a colpi di coltello.

In Tunisia l’indagine scava invece nei trascorsi di Brahim Aoussaoui, autore di alcuni reati contro il patrimonio e di violenza, che aveva frequentato gruppi religiosi e viveva con la famiglia a Sfax.


Beppe Tassone

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