Altre notizie - 03 febbraio 2021, 07:00

“Parlare bene, razzolare male”, quando la realtà supera la fantasia

A Carpentras due persone soprese a pasteggiare illegalmente in un ristorante: non sarebbe una gran notizia se…

Carpentras

Carpentras

Forse é dal medioevo, quando fu la prima sede del papato avignonese per scelta di Clemente V°, che Carpentras (località nella quale visse anche Francesco Petrarca) non aveva una notorietà simile, della quale, forse, avrebbe desiderato fare a meno.

Il fatto è che, quando si dice “predicare bene e razzolare male” si possono fare tanti esempi.
Ora quanto accaduto a Carpentras, cittadina di 30mila abitanti nel Dipartimento della Vaucluse, nella Regione Provence-Alpes-Côte d'Azur diventerà senza dubbio un esempio di scuola.

I fatti
Sabato 30 gennaio, intorno a mezzogiorno i cittadini di Carpentras si apprestano a sedersi a tavola a casa loro, bar e ristoranti, infatti, come in tutta la Francia, sono chiusi sulla base delle misure adottate per l’epidemia.

Due persone piuttosto distinte si avventurano nelle strade della cittadina: nei pressi di Avenue Jean Jaurès, giusto alle spalle della sotto prefettura, vi è un ristorante che è noto per le proprie specialità a base di tartufo.

I due uomini entrano e si siedono ad un tavolino, incuranti del divieto, col solo desiderio di mangiare qualche buon piatto della cucina francese.
In effetti vengono serviti, se non che il cibo va loro di trasverso perché dentro il locale, che si sta macchiando di un illecito che in Francia va sotto il nome di “ristorazione clandestina”, entrano due poliziotti avvisati telefonicamente chissà da chi.

E’ difficile dire chi sia il più stupito tra i cinque “protagonisti” della vicenda: il ristoratore che era sicuro di trovarsi tra due guanciali, i poliziotti che, forse, avrebbero voluto trovarsi da tutt’altra parte o i due commensali ai quali viene chiesto di mostrare i documenti, anche se ben noti agli agenti.

Già perché si tratta del Commissario di polizia e del Vice Procuratore della Repubblica.
La notizia rimbalza, con qualche ritardo, sulle reti sociali, se ne impadroniscono i canali d’informazione e diviene virale.

Interviene il Ministro dell’Interno che chiede, come si legge su Twitter, al capo della polizia di “suspendre et de retirer de son poste de commandement” il Commissario.

Interviene la Prefettura che avvia un procedimento nei confronti del ristoratore, per ora sospeso per un mese da tutti i ristori spettanti sulla base della normativa di sostegno e dei commensali che dovranno pagare una multa.

Interviene la magistratura che affida al Tribunale di Nimes (quello di Avignone non può essere interessato per via del coinvolgimento di un vice procuratore) l’indagine.

Col il commento da parte del governo francese "Pour être respecté, il faut être respectable" che la dice lunga su cosa si abbatterà sulla testa dei due commensali.

Non è dato sapere se abbiano pagato il conto, certamente il costo del pranzo si rivelerà molto salato.






Beppe Tassone

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