"La crisi innescata dal Covid sta colpendo duramente l’economia italiana. Il mercato immobiliare è tra i settori dove la ripresa potrebbe essere più veloce del previsto e su cui vale la pena puntare", afferma Stefano Casanova, investitore, imprenditore e formatore Immobiliare.
“Il mercato immobiliare dopo l’emergenza Coronavirus potrebbe attraversare una fase di rallentamento iniziale. Tale dinamica potrebbe tuttavia portare a una progressiva normalizzazione del settore. Sinora, specie in alcune aree, la domanda era infatti estremamente alta e il mercato decisamente sotto pressione. Una maggior disponibilità di immobili sfitti potrebbe a certe condizioni dare nuova agilità al mercato, anche se la reazione è da intendersi sul lungo periodo”.
A Forte Dei marmi, così come a Montecarlo c’è grande interesse nel rinnovare ville e location storiche. La ripresa del mercato immobiliare dopo l'anno di crisi provocato dal Covid-19 sarà più veloce del previsto, sostiene Casanova.”
Ad accelerarla, tre trend chiave: qualità, tecnologia e commercio online, per la quale gli investimenti nel settore in Costa Azzurra come in Italia potrebbero tornare ai volumi pre-Covid già entro il 2022. A livello macroeconomico, la spiegazione è logica: i tassi di interesse sono bassissimi o addirittura negativi, e le banche centrali non sembrano voler allentare le loro misure di supporto a livello monetario e fiscale. "La politica monetaria rimarrà accomodante per almeno i prossimi 18 mesi”.
La seconda variabile indispensabile è la rapida diffusione del vaccino. Se le tempistiche della cura contro il Coronavirus dovessero essere confermate, ci sarà una crescita dell'immobiliare commerciale tra il 5% e il 10% nel 2021, per tornare ai livelli precedenti alla pandemia entro la seconda metà del 2022.
A livello di immobili per uffici, il ricorso allo smart working e al telelavoro ha avuto quest'anno una ripercussione drammatica sulla domanda (-40% nei nove mesi), ma gli esperti prevedono una ripresa già dal prossimo anno, con "focus su spazi di alta qualità e in grado di offrire numerosi servizi, soprattutto in location centrali". L'accento dei compratori, in particolare, verrà posto su soluzioni che garantiscano benessere e un'offerta tecnologicamente all'avanguardia. Con l’ulteriore crescita delle vendite online, già accelerata dalla pandemia, aumenterà inoltre la richiesta di spazi logistici, che viene stimata dagli esperti intorno al +1,9% annuo fino al 2024. Oltre ovviamente ai data center, altro trend rafforzato dall'emergenza epidemiologica, in cui gli investimenti "potrebbero raggiungere il record nel 2022 per soddisfare la crescente domanda a livello europeo”.
E i centri storici? Anche in questo caso la ripresa dipenderà dal ritorno alla normalità a livello di turismo e viaggi di lavoro e tempo libero. Tuttavia, ancora una volta i beneficiari saranno soprattutto "asset di qualità in posizioni prime, ma a prezzi più vantaggiosi”.