Battuta di arresto nell’inchiesta che la magistratura francese sta conducendo a carico di Brahim Aoussaoui, ritenuto colpevole dell’attentato alla Basilica di Notre Dame a Nizza lo scorso 29 ottobre.
Trapela ben poco dal centro ospedaliero del penitenziario di Fresnes, nel Dipartimento della Val-de-Marne nella Regione dell’Ile de France, dove il tunisino è detenuto, dopo l’arresto subito a Nizza all’interno della Basilica posta in Avenue Jean Medecin e costata la vita a tre persone.
Secondo quanto riferisce Franceinfo, il tunisino avrebbe detto al magistrato incaricato dell’istruzione di “di non ricordare i fatti accaduti in Francia, né la sua permanenza di oltre un mese in Italia, né qualche dettaglio del suo passato in Tunisia”.
Le ferite, riportate al momento dell’arresto, a petto, addome e gambe di per sé non sarebbero compatibili con un’amnesia post traumatica.
Di qui l’incarico a dei periti perché, nell’arco di sei mesi, riferiscano se l’amnesia di Brahim Aoussaoui sia reale o simulata.
Secondo la stampa francese, un rapporto medico redatto a febbraio avrebbe stabilito che: “Non vi sono ferite o cure che potrebbero portare alla perdita di memoria a breve e medio termine. La presunta perdita di memoria potrebbe potenzialmente rientrare nel disturbo da stress post-traumatico, ma che può essere convalidato solo da un esame psichiatrico. Una simulazione non può essere esclusa".
In ogni caso, in attesa della perizia psichiatrica, l’inchiesta subirà uno stop e la conclusione delle indagini col possibile rinvio a giudizio è rinviata nel tempo.