Altre notizie - 18 gennaio 2023, 08:00

Syndic professionista o autogestione?

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Syndic professionista o autogestione?

Di fronte ai costi di gestione ormai elevati, molte assemblee condominiali stanno valutando l’ipotesi di scegliere la strada della “autogestione” del condominio, senza più rivolgersi ad un Syndic di professione.

La normativa francese prevede che, in ogni caso, le comproprietà siano gestite da un “fiduciario”, sia esse professionista o volontario.
In pratica di un “responsabile”, anche sotto il profilo civilistico, che si occupi dell’immobile e dia attuazione alle deliberazioni dell’Assemblea Generale o intervenire in via di urgenza.

Il fiduciario volontario può essere:

  • Una singola persona proprietaria o comproprietaria di una parte dell’immobile da gestire;
  • Un syndic coopératif, in pratica un gruppo di comproprietari che si mettono insieme per gestire l’immobile. Sostanzialmente il Consiglio Sindacale che, in ogni caso, deve individuare al proprio interno il Presidente che assume il ruolo anche di responsabile della gestione.


I vantaggi dell'autogestione
I vantaggi sono molti e vanno dal:

  • Contenimento dei costi di gestione;
  • Rapidità d’intervento ogni qual volta se ne presentano le necessità;
  • Controllo puntuale degli interventi da parte delle ditte e degli artigiani incaricati di manutenzioni o dell’esecuzione di lavori;


I vantaggi del syndic

  • Il Syndic professionista è terzo di fronte a tutti i comproprietari e quindi assicura una gestione al di sopra delle parti;
  • In situazioni particolarmente difficili è in grado di assicurare un intervento professionale che difficilmente dei volontari potrebbero garantire;
  • La sua attività avviene a seguito del rilascio di un “patentino” da parte della Prefettura che può revocarlo;
  • E’ obbligato a stipulare un’assicurazione in proprio per la copertura di eventuali danni prodotti durante la gestione;
  • E’ obbligato ad un deposito di garanzia relativo ai fondi che versano i comproprietari che sono conservati in un conto dedicato.


Le due opzioni, insomma, vanno approfonditamente valutate e se la vita condominiale a complessa o il numero degli appartamenti notevole è consigliabile…non lasciare la vecchia strada per la nuova.
 

 




Beppe Tassone

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