Antibes, emerge un antico vivaio di epoca romana

Si chiamava Antipolis, al tempo dei romani, l’attuale Antibes e già 2000 anni fa era un luogo da sogno, dove ricchi patrizi trascorrevano il loro tempo.

A distanza di tanto tempo il mare, che si è abbassato di circa trenta centimetri per una serie di concause, ha restituito una serie di vestigie romane che sono state oggetto di attenzione non solo da parte di esperti che sono accorsi nei pressi dell’attuale Square Albert Ier.

Le lunghe giornate dei patrizi erano occupate da memorabili banchetti e i resti che sono emersi sono appunto quelli di un acquario (o vivaio che dir si voglia) destinato a conservare vivi i pesci destinati a trasformarsi in ricche portate.

Il reperto è un rettangolo di 5 metri per quatto e profondo 60 centimetri.
Adesso è al livello del mare, ma duemila anni fa, quando la terra emergeva molto di più, era sopra elevato.
All’interno si trovavamo pesci vivi destinati ad essere cucinati in una salsa chiamata garum.

Curiosa la “storia” del garum
Era una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi piatti e secondi piatti.

Le notizie su questo condimento sono molto frammentarie e talvolta contraddittorie, di conseguenza c'è incertezza su cosa fosse e come si preparasse. Alcuni sostengono fosse simile alla pasta d'acciughe, altri al liquido della salamoia delle acciughe sotto sale.

Una salsa tuttora esistente, che si presume si avvicini al garum, è il Nước chấm, una salsa di pesce originaria della cucina vietnamita e abbastanza diffusa in Estremo Oriente.

A diffondere le fotografie del reperto riemerso per qualche tempo dalle acque di Antibes è stato Jean-Pierre Galliano Membro del Circolo di Storia e Archeologia delle Alpi Marittime (CHAAM).