Altre notizie - 04 marzo 2024, 10:02

Tenda, la deputata nizzarda Masson chiede un incontro di Vergriete e Salvini al cantiere: “Si prendano le loro responsabilità”

Con un’interpellanza sollecita il ministro dei Trasporti transalpino ad intervenire sull’ennesimo rinvio di apertura del tunnel da parte di Anas invitandolo a fare il punto della situazione sul posto insieme con l’omologo italiano

Ancora un rinvio da parte di Anas per l'apertura del tunnel di Tenda

Ancora un rinvio da parte di Anas per l'apertura del tunnel di Tenda

La deputata nizzarda del Rassemblement National Alexandra Masson, attraverso un’interpellanza, domani, martedì 5 marzo, chiederà al ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete d’intervenire sull’ennesimo rinvio di apertura del tunnel di Tenda da parte di Anas.

In una lettera Masson esprime la propria amarezza su quanto scaturito dalla CIG del 28 febbraio scorso. “La connessione stradale tra Francia e Italia è fondamentale a livello commerciale, economico, turistico e umano – scrive la deputata - L'attesa degli eletti e degli abitanti delle due valli confinanti è giunta al limite. Sul versante italiano sono molto impegnati per la riapertura del tunnel, ma nonostante proteste e manifestazioni, rinviata più volte da quasi due anni la fine dei lavori è stata posticipata per l'ennesima volta dall'ente pubblico responsabile delle infrastrutture stradali italiane, l'ANAS. Si andrà oltre l'estate 2024”.

Alexandra Masson non accetta la decisione presa da Edilmaco a non mettere più mano sul vecchio tunnel una volta terminati i lavori sulla nuova canna, come invece prevedeva l’appalto iniziale: “Il budget complessivo di 255 milioni di euro parlava di costruzione del nuovo tunnel e ristrutturazione del vecchio per il quale ora, invece, non se ne farà più nulla e senza che vi sia alcuna riduzione dei costi”.

Masson si dice delusa anche dalle scarne risposte italiane alle sollecitazioni transalpine: “La nostra richiesta di apertura parziale per il passaggio di veicoli in modalità “scortati” per l'inverno è rimasta lettera morta, mentre la relazione della Commissione di Sicurezza attesa per il mese di dicembre non è mai stata consegnata alla delegazione francese della Commissione Intergovernativa”.

Punti sui quali la deputata nizzarda ha insistito nella CIG del 28 febbraio: “Ho espresso alcune precise richieste, per le quali mi attendo risposte celeri: la strada alternativa, detta “dei 46 tornanti”, deve essere aperta il più presto possibile, non appena le condizioni meteorologiche saranno ottimali, per consentire almeno una circolazione parziale tra la Francia e l'Italia”. Masson non specifica se, come negli anni scorsi, tale apertura debba essere riservata ai soli residenti della Valle Roya (salvo alcune eccezioni), oppure contingentata ma libera a tutti.

Voglio conoscere anche l'importo della minusvalenza che l'impresa appaltatrice (Edilmaco) deve versare ad ANAS in seguito alla decisione di non proseguire il cantiere nel vecchio tunnel - continua Masson - e che sia indetta al più presto una nuova gara d'appalto per la ripresa del cantiere stesso nel vecchio tunnel”.

Infine, la richiesta di convocare una riunione informativa della CIG Italia-Francia ogni due mesi: “È inaccettabile che la Francia, che co-finanzia la struttura attraverso Stato, Regione Sud Provence-Alpes-Côte d’Azure e Dipartimento delle Alpi Marittime, sia vincolata alla "buona volontà" di ANAS ed impresa. Chiederò al Ministro Vergriete di recarsi sul posto con il suo omologo italiano per fare il punto ufficiale della situazione”. 



Cesare Mandrile

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