La gara di Jeddah ha dato quelle conferme del Bahrain che in molti appassionati di Formula 1 speravano che potessero essere smentite: la Red Bull sembra ancora più forte dell'anno scorso. Ma la conferma che tutti attendevano è che Ferrari è migliorata rispetto al resto della compagnia, ed è saldamente seconda forza.
Verstappen e Perez dominano il Gran Premio dell'Arabia Saudita, davanti a un ottimo Charles Leclerc, che nella qualifica di ieri aveva "scippato" per sedici millesimi la prima fila al pilota messicano, che in gara nonostante i cinque secondi di penalità arriva con un distacco reale di undici secondi sulla Rossa del monegasco, che all'ultimo giro di prende anche il punto del giro veloce e al quale era davvero impossibile chiedere di più di così.
Una Ferrari strana, con Leclerc che solo alla fine sfodera un passo gara convincente ma in confronto a Red Bull resta piuttosto sorniona per quasi tutta la corsa. Ma nel weekend arabo, il Cavallino scopre il talento di Oliver Bearman: classe 2005, prodotto della Ferrari Driver Academy, chiamato a sostituire Sainz operato d'appendicite, è autore di una prestazione più che convincente, chiudendo settimo davanti a Norris e Hamilton, agevolato anche da una strategia favorita dall'ingresso di una Safety Car.