Immobiliare - 01 maggio 2024, 08:00

Alloggio: quando ci si lascia…

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Alloggio: quando ci si lascia…

L'ex partner che rimane nell'alloggio condiviso deve pagare un'indennità di occupazione?

Quando ci si separa e non si è sposati cosa succede, relativamente all’alloggio che si è acquistato in comproprietà?

Il codice civile stabilisce le norme applicabili alla comproprietà. L'articolo 815-9 prevede, in particolare, che ciascun comproprietario deve poter utilizzare la proprietà nel rispetto dei diritti degli altri comproprietari. Ciò significa che è necessario concordare un uso comune o condiviso dell'immobile.

Quando un comproprietario utilizza da solo la proprietà comune, gli altri comproprietari, che non hanno più il “godimento privato” della proprietà, hanno diritto in cambio a un'indennità di occupazione.

Questo è ciò che accade, ad esempio, quando una coppia di proprietari si separa e uno dei due rimane nella proprietà comune.

Questa indennità di occupazione non è però obbligatoria: sono i comproprietari a decidere per un’occupazione gratuita, ma occorre l’accordo.

Chi resta in casa deve pagare (salvo disposizione diversa del comproprietario) un risarcimento al suo ex compagno.

Può sperare di sfuggire a questo obbligo legale solo se l’altro proprietario decide di lasciare che l’ex partner occupi la casa gratuitamente.

In caso di disaccordo sulla questione dell'indennità di occupazione, è necessario l'intervento di un giudice per ordinarne il pagamento.

Il giudice dovrà verificare che il richiedente non abbia più il “godimento privato dell'immobile”.

In caso contrario il risarcimento non è dovuto. Concretamente la convivenza deve essere completamente cessata.

Il giudice dovrà determinare la data a partire dalla quale il ricorrente non ha più godimento privato. Questa data è il punto di partenza per il pagamento dell'indennità di occupazione.

Il giudice fisserà infine l'importo del risarcimento basandosi principalmente sul valore locativo dell'immobile, ma potranno essere presi in considerazione altri criteri quali il degrado.

Occorre tenere conto che la libera occupazione può costituire una modalità per adempiere (in tutto o in parte) all'obbligo di contribuire al mantenimento e all'educazione dei figli.

Per quanto riguarda il credito immobiliare, la separazione dei coniugi non pone fine al contratto di mutuo. La banca può richiedere il pagamento delle rate mensili del prestito a ciascun membro della coppia.



Beppe Tassone

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