Premesso che ogni giorno dovremmo ricordarcelo, il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità. Indetta nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in seguito all’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi, in Kenya, nel 1992, proprio il 22 maggio.
Lo scopo è quello di preservare gli ecosistemi marini e terrestri per garantire a tutti gli esseri viventi di vivere secondo le caratteristiche della propria specie. Una ricchezza biologica gravemente minacciata dall’inquinamento, il cambiamento climatico e la deforestazione che hanno portato a una perdita di specie molto più rapida.
Ma perché se ne parla tanto e in che modo ci riguarda? Il termine biodiversità è stato coniato nel 1988 dall'entomologo americano Edward Osborne Wilson per indicare la varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme, e nei rispettivi ecosistemi. Esistono varie forme di biodiversità, da quella alimentare a quella marina, fino a quella animale e forestale.
Una ricchezza di piante, animali, funghi e microrganismi che rendono salubre l’ecosistema e garantiscono la produzione di cibo, acqua medicinali e materiali necessari anche per il sostentamento e la sopravvivenza degli esseri umani. Un equilibrio biologico che si è evoluto in 3 miliardi e mezzo di anni, eppure compromesso e minacciato in poco più di un secolo dall’azione dell’uomo finalizzata al profitto!
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e ha portato alla perdita di circa un terzo delle specie conosciute. E quando una specie si estingue tutti perdono un pezzo del proprio habitat, perché dal prato sotto casa alle foreste pluviali, ogni cosa è connessa e ci riguarda.
A spiegare bene quanto il declino della biodiversità ci riguardi da vicino è l’azione delle api e degli altri insetti impollinatori. Dal declino di queste specie minacciate da pesticidi, cambiamento climatico e perdita degli habitat, infatti, dipende quasi l’80% delle piante che producono cibo per le nostre tavole.
Non resta altro che renderci più consapevoli di ciò che abbiamo e ciò che stiamo perdendo sulla nostra terra.