Il Principato di Monaco ha ospitato una delle più significative mobilitazioni internazionali per la tutela degli oceani e lo sviluppo di un’economia blu sostenibile. Il Blue Economy and Finance Forum (BEFF), organizzato dal Governo del Principato, dalla Fondazione Prince Albert II, dall’Institut océanographique de Monaco con il supporto della Francia e del Costa Rica, si è svolto nell’ambito della terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC3). L’evento ha riunito 1.800 partecipanti da quasi 100 Paesi: capi di Stato, leader economici, investitori, banche di sviluppo, ONG e filantropi hanno risposto all’appello.
L’obiettivo era ambizioso: mobilitare risorse finanziarie per promuovere una blue economy rigenerativa. Il risultato? Un successo oltre le aspettative, con 33,7 miliardi di euro già identificati o impegnati, e la nascita di nuove alleanze strutturanti.
Una spinta globale per la finanza blu
Il BEFF ha permesso di portare alla luce oltre 25 miliardi di euro già destinati a progetti concreti per la transizione oceanica. Questi includono la decarbonizzazione del trasporto marittimo e dei porti, la restaurazione degli ecosistemi marini, lo sviluppo delle energie marine rinnovabili e l’innovazione nelle biotecnologie oceaniche. Si tratta di una dinamica multisettoriale che coinvolge attori pubblici, privati, filantropici e finanziari. La finanza blu non è più una teoria, ma una realtà in rapida espansione.
8,7 miliardi in nuovi impegni
Durante il Forum, sono stati annunciati nuovi impegni finanziari per 8,7 miliardi di euro entro il 2030: 4,7 miliardi da parte di investitori privati e fondazioni filantropiche, 4 miliardi da istituzioni finanziarie pubbliche.
Questi nuovi impegni rappresentano l’8% dei flussi attuali della finanza blu, un progresso significativo alla luce degli accordi internazionali recenti, come il BBNJ (Biodiversity Beyond National Jurisdiction) e il GBF (Global Biodiversity Framework).
Le nuove coalizioni: un fronte comune per gli oceani
Il BEFF ha anche sancito la nascita di importanti coalizioni strategiche, pronte a trasformare il sistema economico marittimo:
“Business in Ocean”, firmato da 80 aziende in 25 Paesi (per un totale di 600 miliardi € di fatturato), impegna le imprese a integrare l’oceano nelle proprie strategie, misurare l’impatto ambientale, investire in soluzioni rigenerative e promuovere una transizione giusta per le comunità costiere.
“Philanthropists and Investors in Ocean”, una nuova alleanza per sostenere progetti ad alto impatto ecologico e sociale, soprattutto nei Paesi del Sud globale.
#BackBlue, una coalizione di attori finanziari che gestiscono complessivamente 3.000 miliardi di dollari in asset e si impegnano a includere criteri oceanici nelle decisioni d’investimento.
Una coalizione di 20 banche di sviluppo membri dell’Alleanza Finance in Common, che ogni anno investono 7,5 miliardi di dollari per la protezione degli oceani, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda ONU.
Un cambiamento di paradigma
S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco ha chiuso i lavori con parole che riflettono l’importanza storica di questi due giorni: “In due giorni, alcune cose sono cambiate. Tutto è pronto oggi per compiere la grande svolta che la situazione degli oceani richiede e che il mondo attende", ha dichiarato il principe Alberto II.
Che ha sottolineato come il BEFF abbia dimostrato il potere delle sinergie tra leadership politica e mondo economico, indispensabili per individuare nuove modalità di azione, adattare la normativa internazionale alle soluzioni più sostenibili ed accelerare il finanziamento di iniziative cruciali per l’oceano. “Una blue economy ambiziosa e responsabile non solo è possibile, ma è ormai imprescindibile per il futuro del nostro pianeta. Questo Forum ha posto basi solide e disegnato prospettive tanto concrete quanto positive”, ha concluso il Sovrano.Il BEFF 2025 ha rappresentato un punto di svolta globale. L’oceano, spesso trascurato nelle agende economiche internazionali, è ora al centro delle strategie di sviluppo sostenibile. Con miliardi già attivati e una rete sempre più solida di attori impegnati, l’economia blu è pronta a guidare un cambiamento radicale, necessario per il futuro del nostro pianeta e delle generazioni a venire.