Il 6 e 7 novembre 2025, in vista della 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP 30), S.A.S. il Principe Sovrano Albert II ha partecipato al summit dei Capi di Stato e di Governo sul clima a Belém, in Brasile, accompagnato da Isabelle Berro-Amadeï, Consigliere di Governo – Ministro delle Relazioni Esterne e della Cooperazione.
Nel suo discorso, il Principe Albert II ha ribadito l’impegno di Monaco nei confronti dell’Accordo di Parigi, adottato dieci anni fa, sottolineando l’importanza di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e il ruolo fondamentale della scienza nel guidare le politiche climatiche.
Durante il summit, due tavole rotonde tematiche hanno permesso al Principato di illustrare le principali linee delle proprie politiche pubbliche in materia di clima e di presentare i nuovi impegni per il periodo fino al 2035. Successivamente, una delegazione tecnica ha preso parte alla conferenza conclusiva del 22 novembre, durante la quale sono stati adottati indicatori scientifici per valutare l’adattamento dei Paesi ai cambiamenti climatici e lanciato un appello affinché gli Stati aumentino le proprie ambizioni nazionali e triplichino i finanziamenti destinati ai Paesi in via di sviluppo.
Monaco ha inoltre partecipato alla prima riunione ministeriale del Consiglio Intergovernativo per gli Edifici e il Clima (ICBC), organismo impegnato nell’attuazione della Dichiarazione di Chaillot. Il Principato, che ha aderito all’ICBC nel luglio 2025, sostiene la cooperazione internazionale per la decarbonizzazione del settore edilizio e per l’aumento della resilienza urbana.
In occasione della COP 30, gli Stati hanno presentato i propri nuovi impegni climatici al 2035. Il Principato di Monaco ha formalizzato il suo nuovo impegno nell’ambito dell’Accordo di Parigi, fissando una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 67,6% entro il 2035, a completamento dell’obiettivo di 55% di riduzione fissato per il 2030.
Questi impegni sono basati sulla scienza, in particolare sui rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), per mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C. Per raggiungere questi obiettivi, il Governo Principesco intensificherà le azioni su tre settori principali di emissione sul territorio: edilizia, mobilità e gestione dei rifiuti.
Politiche pubbliche ambiziose sono inoltre implementate per incentivare l’uso di energie rinnovabili e finanziare le infrastrutture necessarie sia per l’efficienza energetica degli edifici sia per l’elettrificazione dei trasporti. La visione del Governo va oltre gli aspetti tecnici, ponendo al centro dell’azione pubblica la tutela dell’ambiente e la qualità della vita, elementi che completano gli sforzi per ridurre le emissioni e adattare il territorio, rafforzando direttamente l’attrattività e la resilienza del Principato.
A tal proposito, Céline Caron-Dagioni, Consigliere di Governo – Ministro delle Attrezzature, dell’Ambiente e dell’Urbanistica, ha dichiarato:
"La nostra traiettoria climatica risponde a un doppio imperativo: ridurre le nostre emissioni e preparare un territorio in grado di affrontare le sfide climatiche future. È con questo spirito che lavoriamo al Monaco di domani: un territorio efficiente dal punto di vista ambientale, resiliente e fedele ai requisiti di qualità della vita e di attrattività."
Monaco intensificherà anche il sostegno ai Paesi in via di sviluppo per le loro azioni climatiche. I finanziamenti del Principato a favore di questi Stati raddoppieranno entro il 2028, in linea con gli impegni assunti alla COP 29 nel 2024. Isabelle Berro-Amadeï ha sottolineato:
"Il Principato non concepisce la propria azione climatica esclusivamente entro i propri confini. I cambiamenti climatici infatti riguardano tutte le nostre società; ma soprattutto, rispondono a un imperativo di solidarietà e giustizia."
L’azione nazionale verso la neutralità carbonica entro il 2050, unita al sostegno internazionale ai Paesi in via di sviluppo, costituisce il nucleo dell’impegno climatico di Monaco, la cui partecipazione costante alla COP 30 dimostra con coerenza e determinazione che anche i piccoli Stati possono contribuire in modo significativo agli sforzi globali per la sostenibilità, invitando tutti a riflettere sull’urgenza di proteggere il nostro pianeta.






