MENTONE – Il Musée Jean Cocteau Séverin Wunderman inaugura una nuova, affascinante mostra dedicata ai ritratti e all’intimità dei legami di Jean Cocteau, artista poliedrico e poeta del Novecento. Con oltre 150 opere provenienti dalla collezione Séverin Wunderman – Séverin Wunderman e la sua collezione di oltre 1.800 opere di Jean Cocteau, donata al Comune di Mentone e alla base del Musée Jean Cocteau – la rassegna mette in luce come Cocteau abbia saputo catturare non solo i lineamenti dei suoi amici, ma soprattutto il loro spirito e la loro essenza morale.
«Un ritratto non cerca di raggiungere la somiglianza fisica del soggetto, ma piuttosto di essere fedele al suo spirito», scriveva lo stesso Cocteau. Seguendo questa filosofia, la mostra presenta volti come quelli di Raymond Radiguet, Jean Marais, Jean Desbordes ed Édouard Dermit, che emergono come figure mitiche, i cosiddetti monstres sacrés, testimoniando amicizie profonde e durature.
Il percorso espositivo è organizzato in quattro sezioni principali: autoritratti, monstres sacrés, musicisti, ballerini e scrittori. Dallo studio di sé allo specchio ai ritratti realizzati da contemporanei, passando per fotografie iconiche, i visitatori scoprono l’intimità delle relazioni artistiche e sentimentali di Cocteau. Non mancano gli autoritratti della celebre serie Jean l’Oiseleur e opere fotografiche che ritraggono il poeta in momenti di riflessione e quiete.
Un evento speciale è la prima esposizione in Francia del busto di Cocteau realizzato dallo scultore spagnolo Apelles Fenosa (1899-1988). Questo prestito è stato possibile grazie alla collaborazione tra il Musée Jean Cocteau Séverin Wunderman e il Museu Apeles Fenosa di El Vendrell, nell’ambito di uno scambio culturale che ha visto circa dieci opere di Cocteau esposte in Spagna per la mostra Le cercle lumineux. Entre Cocteau et Fenosa (1920-1960). Fenosa e Cocteau, presentati da Picasso negli anni Venti, condivisero interessi artistici legati alla mitologia e alla metamorfosi.
Importanti prestiti da collezioni private arricchiscono ulteriormente la rassegna, tra cui tre disegni di Yvonne Billis Régnier (1921-2017) e Zhang Hua (1898-1970), provenienti rispettivamente da Argentina e Cina, in dialogo con l’estetica cocteauiana. Inoltre, artisti contemporanei come Éric Massholder e Cyril de La Patellière offrono una visione personale e originale del ritratto di Cocteau: in particolare, la Galerie Kamil espone l’opera «Je reste avec vous» di Massholder, realizzata in omaggio al poeta.
Dall’adolescenza nei circoli letterari parigini con André Gide, Marcel Proust e Anna de Noailles, fino al legame intenso con Guillaume Apollinaire durante la Prima Guerra Mondiale, Cocteau intrecciò amicizie e collaborazioni durature con artisti come Erik Satie, Léonide Massine, Serge de Diaghilev, Pablo Picasso e Christian Bérard. Le sue relazioni affettive e artistiche si estendono poi agli amori e alle amicizie con Raymond Radiguet, Jean Desbordes, Marcel Khill, Jean Marais ed Édouard Dermit, senza dimenticare i legami con il mondo del cinema, tra cui Yvonne de Bray, Édith Piaf e Marlène Dietrich.
Tutti i ritratti esposti rispettano la somiglianza fisica dei soggetti, ma soprattutto restituiscono la loro ricchezza morale e spirituale. Con la sua arte, Cocteau ha sempre cercato la verità oltre l’apparenza, immortalando l’anima dei suoi amici e preservandola nel tempo.
Per ulteriori informazioni:
Musée Jean Cocteau –
https://museecocteaumenton.fr/#






