L’inaugurazione della fase finale dell’Ospedale Pasteur 2 segna una svolta per la sanità nizzarda.
Concluso un cantiere iniziato nel 2006, il nuovo complesso del CHU offre ora 130.000 m² di spazi moderni, 537 posti letto e un plateau tecnico rinnovato, pensato per ridurre i tempi di cura e migliorare la qualità dell’assistenza.
Il cambiamento più visibile riguarda le emergenze: gli spazi sono stati ampliati e integrati con cardiologia, imaging e sale operatorie, permettendo percorsi più rapidi, soprattutto per infarti e patologie vascolari acute.
La cardiologia interventistica dispone ora di due sale di emodinamica di ultima generazione.
Tra le innovazioni più attese spicca la sala ibrida, ambiente dove chirurghi e radiologi lavorano insieme grazie a un sistema di imaging 3D ad alta precisione.
L’obiettivo è favorire interventi mini-invasivi, ridurre le complicazioni e accorciare la degenza. Un progresso rilevante per chirurgia vascolare, neurochirurgia e cardiologia strutturale.

L’ospedale si arricchisce anche di una camera iperbarica tra le più moderne della regione, utile per trattare intossicazioni, infezioni resistenti e traumi da immersione. Nuovi spazi sono stati inoltre destinati alle malattie respiratorie e alla mucoviscidosi, con percorsi più fluidi e attrezzature rinnovate.
Il progetto porta benefici anche al personale, che può contare su sale, postazioni e aree tecniche finalmente adeguate ai ritmi della sanità moderna. Una migliore ergonomia, sottolineano infermieri e medici, incide direttamente sulla qualità dell’assistenza.
Il CHU guarda già al futuro: nel 2026 è previsto l’avvio di nuove attività, in particolare in oncologia, e lo sviluppo di programmi di ricerca e innovazione legati alla diagnostica avanzata.

Con la piena operatività di Pasteur 2, Nizza si dota così di uno dei poli ospedalieri più moderni del sud-est francese, pensato per rispondere alle esigenze attuali e anticipare quelle dei prossimi anni.









