(Adnkronos) -
Nuova arma nella battaglia contro le chiamate indesiderate e le truffe telefoniche. L'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha avviato una consultazione pubblica, che avrà durata di 45 giorni, sulla proposta di modifica del Piano di numerazione, ''volta a introdurre l’utilizzo di numerazioni brevi come numero chiamante per chiamate e/o messaggi, anche destinati ad attività di teleselling e telemarketing''.
L'Agcom intende quindi introdurre numeri brevi a tre cifre per riconoscere subito le chiamate commerciali e potenzialmente moleste. Un'operazione che ''si rende necessario in un contesto di mercato caratterizzato da modalità aggressive di contatto della clientela per teleselling e telemarketing, collegate a tentativi di frode''. Tali condotte, sono molto spesso collegate alla pratica del Cli spoofing finalizzata a rendere non rintracciabile l’autore della frode, oltre a eludere le norme nazionali sulla privacy e sul registro delle opposizioni.
L’Autorità, nell’ambito della propria azione regolatoria e di vigilanza finalizzata ad ''assicurare la trasparenza delle offerte di servizi di comunicazione elettronica a tutela degli utenti'', con due delibere ha adottato una serie di misure di contrasto allo spoofing proveniente dall’estero mediante chiamate da numeri fissi e mobili italiani, stabilendo l’obbligo di bloccare le chiamate illecite (fatte salve quelle di utenti in roaming all’estero). Ha, inoltre, chiarito le responsabilità di controllo e correzione in capo agli operatori, quando ricevono chiamate voip originate nel territorio nazionale. Queste disposizioni sono divenute pienamente operative dal 19 novembre scorso, facendo registrare risultati estremamente positivi.
Se l'esito della consultazione darà quindi esito positivo, la rivoluzione che travolgerà il settore del telemarketing potrebbe arrivare già nei primi mesi del 2026. L'introduzione della numerazione a tre cifre renderà immediatamente possibile per l'utente riconoscere le chiamate commerciali o provenienti da call center e soprattutto difendersi da quelle provenienti dall'estero, intensificatesi negli ultimi mesi, con le truffe telefoniche che si sono evolute utilizzando il cosiddetto, e già citato, spoofing.
Lo spoofing è l'ultima frontiera della truffa telefonica. Si tratta di una tecnica utilizzata per ingannare fingendosi qualcun altro o, in questo caso, fingendosi un altro numero. I call center stranieri falsificano quindi il prefisso, facendo apparire sul display del malcapitato un numero italiano, così da avere maggiori probabilità di risposta da parte dell'utente.
La truffa, in ogni caso, può avvenire in varie modalità: per email, inviando quindi un messaggio con un indirizzo falso, che però assomiglia a un ente reale e può quindi trarre facilmente in inganno un occhio non attento; falsificando l'indirizzo IP, facendo quindi sì che sembri che il traffico arrivi da un altro computer.
In Italia, come detto, negli ultimi mesi è suonato forte l'allarme per il boom di chiamate provenienti da prefissi stranieri. La truffa, in questo caso, avviene spesso promettendo posti di lavoro o facili guadagni, ed è volta ad hackerare i dispositivi dei malcapitati, a rubare i loro dati personali o a estorcere denaro. La maggior parte delle volte a rispondere non sono persone fisiche ma voci elettroniche o registrate, mentre i messaggi arrivano su app di messaggistica come WhatsApp o Telegram. Oltre al messaggio di testo in allegato si trovano link che rimandano a pagine che possono contenere virus o portare i truffatori ad accedere ai dispositivi o ai dati personali.
La soluzione però, per non cadere in queste trappole, è semplice: non rispondere e bloccare ogni numero sospetto, sia cellulare o fisso. Prefissi come +44, +46 o +31, tra i più frequenti e appartenenti rispettivamente a Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi, possono essere 'indizi' fondamentali per riconoscere potenziali truffe.
Mai, inoltre, richiamare in caso di chiamata persa o squillo volutamente breve. Si tratta infatti di un tipo diverso di truffa, volto a far spendere un'enormità del credito cellulare dell'utente e appropriarsi direttamente della cifra in questione, oppure ad attivare abbonamenti a pagamento indesiderati.





