Eventi - 29 dicembre 2025, 08:00

Il deserto in una stanza: il fascino indomito dei cactus secondo il Nouveau Musée National de Monaco

A Monaco una mostra trasforma la Villa Sauber in un arcipelago di spine e visioni, dove botanica e arte si incontrano in un racconto millenario. Fotografie di Silvia Assin

Cactus, Monaco Nouveau Musée National. Fotografie di Silvia Assin

Cactus, Monaco Nouveau Musée National. Fotografie di Silvia Assin

C’è un gesto quasi arcaico nel camminare tra i cactus: avanzare con cautela, misurare le distanze, lasciarsi sorprendere da quella bellezza che punge e seduce.

Silvia Assin, che di questa passeggiata ha fatto un racconto visivo, ci conduce con il suo sguardo dentro Cactus, la mostra che il Nouveau Musée National de Monaco ospita alla Villa Sauber fino all’11 gennaio 2026. Un invito a varcare una soglia e ad abbandonare per un momento il Mediterraneo gentile per ritrovarsi in un altrove minerale, ipnotico, ancestrale.

La mostra nasce dall’incontro tra due mondi solo apparentemente distanti: la ricerca botanica e la fantasia artistica.

Curata da Marc Jeanson e Laurent Le Bon e sviluppata in collaborazione con il Musée Yves Saint Laurent di Marrakech, l’esposizione compone un racconto fatto di metamorfosi naturali e trasposizioni creative.

Le piante succulente, da millenni simboli di resistenza e paradosso, piene d’acqua nel cuore dell’aridità, diventano qui un prisma attraverso cui osservare l’immaginazione umana.

Se le loro geometrie essenziali hanno conquistato botanici e collezionisti dal Messico alla Riviera, è soprattutto l’occhio degli artisti del Novecento e contemporanei ad averne moltiplicato i significati.

In mostra convivono l’audacia di un porta-abiti Gufram, un film di Sergej Eisenstein, un disegno digitale di David Hockney, passando per Brassaï, Léger, Cattelan & Ferrari, Tillmans, Starck, Pistoletto. Un catalogo eterogeneo che restituisce l’eco di un fascino irriducibile: quello di forme che sembrano disegnate dal vento e scolpite dal silenzio.

Il percorso espositivo avanza come un viaggio che dal registro scientifico scivola verso territori più ambigui, talvolta inquieti.

Le sale interne si aprono ai giardini della Villa Sauber, trasformati, grazie alla collaborazione con il Jardin Exotique di Monaco, in un piccolo deserto botanico che prolunga idealmente la mostra, come se le opere non potessero essere davvero comprese al riparo di un soffitto.



Cactus non è solo un omaggio alla natura, ma la conferma della vocazione del NMNM: costruire dialoghi inattesi, sospendere i confini tradizionali tra saperi e offrire al pubblico esperienze che mantengono la sorpresa come loro cifra principale.

E così, attraversando le sale, ci si rende conto che queste piante lontane, silenziose e armate di spine raccontano molto più di quanto mostrino: parlano della nostra attrazione per ciò che resiste, della nostra curiosità per l’alterità e di quella necessità tutta umana di trasformare il reale in simbolo, immagine, racconto.

Un deserto, per una volta, che non si attraversa: si contempla.



Beppe Tassone

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