Monaco - 27 luglio 2017, 17:00

Il Principato si sente sempre più parte d'Europa: il Governo apre sul suo sito ufficiale una pagina dedicata a "Monaco e l'Unione Europea"

La nuova pagina dedicata a "Monaco e l'Unione Europea" comprende attualmente numerose informazioni riguardanti il rapporto tra il paese della Riviera e l'UE e i loro continui negoziati per diversi trattati e legislazioni

immagine di repertorio

Le informazioni dedicate alla negoziazione di un accordo di associazione tra Monaco e l'Unione Europea sono state aggiornate e arricchite, e sono consultabili sul sito internet del Governo.

La nuova pagina dedicata a "Monaco e l'Unione Europea" comprende attualmente numerose informazioni riguardanti i continui negoziati tra il Principato e l'UE per diversi trattati e legislazioni e le differenti tappe che hanno portato alla loro apertura. I link permettono un accesso semplificato ai principali documenti ufficiali dell'Unione Europea. È anche consultabile una sezione di FAQ.

Questa iniziativa contrasta con la scelta di Monaco di non essere incluso nell'abolizione del roaming nell'UE e nel SEE (Spazio Economico Europeo). E potrebbe essere anche una virata netta nella rotta abituale della politica monegasca che ha sempre deciso di restare ai margini d'Europa: Monaco ha scelto di non far parte né dell'Unione Europea né dello Spazio Economico Europeo.

Quest'ultimo è stato istituito con un accordo del 1994 per congiungere gli stati membri dell'UE con i gli altri paesi membri del "mercato unico" (eccetto la Svizzera che ha deciso di non farne parte con un referendum e che ora ha accordi bilaterali con l'Unione). Il SEE garantisce in tutti i 31 paesi membri (i 28 dell'UE più Norvegia, Islanda e Liechtenstein) le quattro "libertà fondamentali" del transito di: persone, merci, servizi e capitali.

Il piccolo stato si era perfino rifiutato di firmare il Trattato di Schengen anche se si è bilateralmente associato ad esso (ed è per questo che non ci sono controlli sulla frontiera monegasca e non abbiamo bisogno di visti).

Nicola Gambaro