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In Breve

| 06 settembre 2016, 11:11

Piace anche ai monegaschi la Liguria a piedi con la Via della Costa

Dodici tappe, 362 km dal confine italo francese a Sarzana: un percorso straordinario, nato dall'impegno e dalla volontà di Silvio Calcagno e Anna Rocchi

Piace anche ai monegaschi la Liguria a piedi con la Via della Costa

Dodici tappe, 362 km dal confine italo francese, Ponte San Ludovico - Ventimiglia a Sarzana: un dolce viaggio a piedi per chi ama il turismo slow. E' la Via della Costa, un itinerario spirituale, artistico, culturale che attraversa la Liguria da est a ovest e viceversa. Un percorso straordinario, nato dall'impegno e dalla volontà di due imperiesi: Silvio Calcagno e Anna Rocchi, due veri pellegrini che nel 2005 hanno iniziato un'impresa, quella di creare la Via della Costa.

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Già, perché questo cammino, riconosciuto dalla Provincia di Imperia, è il frutto di chilometri percorsi a piedi, ricerche sul territorio, tanta fatica ma anche tanta voglia di scoprire. Uno sforzo immenso ma soprattutto gratuito, figlio di storie personali e un unico grande sogno: realizzare un itinerario che unisse due delle più note mete di pellegrinaggio, Santiago di Compostela e Roma.

Ma come è stato possibile realizzare un'impresa del genere?: "Andando a Roma a piedi da Oneglia, abbiamo visto che l'Aurelia era pericolosa e con tante deviazioni visive - racconta Silvio, pellegrino compostellano e romeo - Così ci siamo detti, quando torniamo, cerchiamo di trovare qualcosa di più sicuro, spirituale e storico. Abbiamo iniziato a lavorare alla Via della Costa prima sulla carta e poi a piedi, tutte le domeniche sul campo cercando una strada da collegare una all'altra".

La storia della Via della Costa è recente ma affonda le sue radici nella memoria della Liguria, attraverso la riscoperta di borghi storici, sentieri medioevali, paesaggi mozzafiato tra cielo e mare. Un percorso apprezzato finora da tanti pellegrini giunti alla meta, italiani e stranieri, di ogni età e ceto sociale. Ora che la via è stata tracciata, la vera sfida è mantenerla in vita. Pulizia dei sentieri, aggiornamento dei luoghi di accoglienza e ospitalità dove dormire, segnaletica. Tutti aspetti finora curati con grande sacrificio da Silvio e Anna.

"E' fondamentale cercare di renderla ufficiale in tutta la regione - spiegano i due pellegrini - garantendone segnatura e pulizia. Parliamo del recupero di un patrimonio intenso e abbandonato. C'è tanto da fare, l'ideale sarebbe farla riconoscere come patrimonio Unesco e si potrebbe lavorare con la parte francese, della regione Paca, da tempo interessata ad un collegamento col versante italiano".

Nell'anno dei Cammini d'Italia, indetto dal Ministero dei Beni Culturali, è d'obbligo una menzione speciale per questo itinerario ancora poco conosciuto e valorizzato.  Eppure il cammino attraversa le nostre città. Quelle frecce gialle o le mattonelle blu con una conchiglia gialla, sono i simboli del famoso Cammino di Santiago utilizzati in accordo con la Provincia come segnaletica della Via della Costa.

"La Via della Costa è riconosciuta a livello provinciale e nel 2007 è stata ufficializzata in occasione del V Incontro Compostellano organizzato ad Imperia - confermano Anna e Silvio - ma manca di fatto una regia regionale o comunque di collegamento con le altre province. Io ho sempre continuato, quando si fa un pellegrinaggio soprattutto come quello fino a Santiago, non si può tornare e non condividere quanto si è vissuto, offrendo un'opportunità al prossimo".

Un'opportunità alternativa all'Alta Via dei Monti Liguri, un'occasione di riscoperta dell'accoglienza ligure, delle bellezze della nostra terra, tra chiese romaniche, santuari, arte, caruggi. Una via a cui Silvio e Anna hanno dedicato un sito internet (qui il link, a breve verrà completata anche la sezione dedicata alle tappe in bici) con tutte le informazioni, una credenziale del pellegrino, una guida cartacea e molti momenti della loro vita. Così come quelli trascorsi insieme agli studenti delle scuola primaria di Imperia, in aula, lungo la via della Costa e a Santiago con un progetto scolastico molto apprezzato.

Insomma un mondo a pochi conosciuto ma ricco di opportunità da sfruttare soprattutto dal punto di vista turistico e culturale, prendendo esempio dalla Francia (come per il tratto Mentone - Arles)  frutto dell'operosità di tanti volontari e dalla Via Francigena che collega Canterbury a Roma attraverso l'Italia, oggi percorsa da migliaia di pellegrini.

"Il Cammino - ogni pellegrino lo sa - non finisce a Santiago ma continua nella vita di ogni giorno".

Silvia Iuliano

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