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Altre notizie | 27 febbraio 2017, 14:00

A Nizza è necessario e urgente un intervento massiccio di edilizia popolare

Al di sotto del tasso di povertà vive il 28% della popolazione, ossia circa 100.000 persone che si trovano alle prese con la ricerca di un alloggio

A Nizza è necessario e urgente un intervento massiccio di edilizia popolare

 

A Nizza è necessario e urgente un intervento massiccio di edilizia popolare: il rapporto della Fondazione Abbé-Pierre sulla condizione delle persone meno abbienti in città è categorica.

Al di sotto del tasso di povertà vive  il 28% della popolazione, ossia circa 100.000 persone che si trovano alle prese con la ricerca di un alloggio e con difficoltà crescenti a far fronte alle spese di affitto.

Sono 60.000 le famiglie in questa condizione di difficoltà e l’edilizia popolare rappresenta solo l’8% del totale abitativo, così le liste di attesa si allungano e il periodo medio di attesa sfiora i 45 mesi.

Difficile accedere ad affitti nel settore privato: Nizza, Cannes e Antibes sono care.

In media un alloggio in affitto costa 15 euro a metro quadrato contro i 6 euro dell’affitto di un alloggio pubblico.

Così crescono le procedure di sfratto divenute esecutive, con sentenza pronunciata: le procedure di espulsione sono aumentate del 24%.

Una situazione, nella capitale del turismo, che svela l’altra faccia di Nizza, quella che vive lontano dai quartieri che si affacciano sul mare, in abitazioni spesso piccole e mai ristrutturate, a volte sovraffollate e comunque in perenne crisi con la pigione.

L’unica soluzione, per l’associazione Abbé-Pierre è quella di un massiccio intervento di edilizia pubblica, che risulterebbe positivo non solo per l’alto numero di persone alla ricerca di un’abitazione, ma anche per un forte rilancio economico.

Da sempre l’edilizia è uno dei motori dell’economia.

Un dato infine, per avere un quadro generale della situazione francese: nel Paese sono circa 4 milioni le persone che si trovano in grave difficoltà abitativa.

Un numero enorme che spiega anche le tensioni crescenti, soprattutto  nelle periferie delle grandi città.

Beppe Tassone

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