In Italia esiste il caffè sospeso, a Nizza le patatine sospese. L’idea è venuta ad un ristoratore di origine belga, ma nizzardo di adozione, Richard Delrieu. Ha preso lo spunto dal sistema italiano, applicato anche in Belgio e lo ha leggermente perfezionato. Nel suo locale si servono specialità belghe e, dicono, le sue patatine fritte sono eccezionali.
Le cucina cuocendole in due riprese: in una prima fase le riscalda, poi, in una seconda, le cuoce nel grasso di bue. Proprio l’alta richiesta di patatine fritte gli ha fatto nascere l’idea di proporre le “frites suspendues”, con una variante sul tema. Con 2,5 euro, chi vuole, può acquistare un “buono patatine” e poi consegnarlo direttamente ad una persona che si trova in stato di necessità. Sono molti a Nizza a chiedere l’elemosina e ad attendere un aiuto per potersi sfamare.
Con questo sistema si crea anche un rapporto umano con la persona in necessità che riceve il buono e che, al momento di ritirare il suo cartoccio di patatine, come un qualunque acquirente, viene salutato con un “merci”. A volte basta poco per aiutare le persone a non sentirsi diverse, anche sentendosi ringraziare mentre ritirano le frites. Io locale si chiama Lafritkot e si trova in Avenue Georges Clemenceau 39 a Nizza, non distante dalla Gare Thiers, la stazione ferroviaria centrale della città.