Nei giorni scorsi Emmanuel Macron, usando le medesime parole di Donald Trump, aveva invitato i ricercatori americani, soprattutto quelli che si occupano dell’ambiente, a raggiungere la Francia per continuare le proprie ricerche.
Ricerche sul surriscaldamento globale, sulle modifiche climatiche, su tutto quanto vede il futuro del pianeta messo a repentaglio da inquinamento e cattivo uso delle risorse naturali.
L’università di Nizza, la cui Presidente Frédérique Vidal è ora Ministro l’Enseignement supérieur, ha messo immediatamente a disposizione non solo i propri laboratori, ma ha anche incrementato il capitolo di spesa di un milione di euro, su quattro anni, per sostenere progetti da parte di giovani ricercatori e di un altro milione e mezzo per finanziare quelli che verranno confermati.
Scelta importante e strategica, per la prestigiosa università di Nice Sophia-Antipolis, che ha attivato anche dei servizi per aiutare l’inserimento dei ricercatori, tra questi Welcome Center, per assistere nelle pratiche amministrative e burocratiche quanti vengono invitati a collaborare e rispondono positivamente all’appello.
Un’apertura alla ricerca, dunque, con l’ambiente che assume un ruolo importante e strategico: università e territorio, in questo, dimostrano di procedere di pari passo.
Ora giunge l’appello ai ricercatori di oltre Oceano: Per voi l’America è qui, Costa Azzurra e Mediterraneo per una scommessa sul futuro.