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Altre notizie | 29 settembre 2017, 17:05

La storia dei Grimaldi di Monaco e Modica: interviene Carmelo Cataldi

La Genealogia e l’Araldica sono scienze documentarie e come tali hanno bisogno di dati, ovviamente non agiografici.

La storia dei Grimaldi di Monaco e Modica: interviene Carmelo Cataldi

La Genealogia e l’Araldica sono scienze documentarie e come tali hanno bisogno di dati, ovviamente non agiografici.

 

Gentile Direttore mi permetto di chiederle un breve spazio nella sua testata per precisare ancora una volta, laddove vi fosse bisogno, che ad oggi non vi è prova scientifica che possa collegare genealogicamente Gregorio ed Agostino Grimaldi alla famiglia Grimaldi di Genova, detta dei Cavalleroni e da questa al ceppo principale della famiglia Grimaldi di Genova e quindi alla Casa principesca di Monaco.

L’unico maldestro e pericoloso collegamento, sotto il profilo genealogico e storico, lo creò appunto, per utilizzare quella fonte tanto cara agli studiosi iblei, il Venasque nel 1647, affermando che i due, senza alcuna prova documentaria, ma soprattutto con un balzo di oltre un secolo tra questi e il rispettivo asserito padre (Francesco, che se fosse anche nato 1469, come afferma il Venasque, quando il figlio Agostino venne a mancare nel 1593 avrebbe avuto circa 124 anni!) possano essere stati figli di tale Francesco e nipoti di tale Rabella Grimaldi.

Tenuto peraltro conto che sempre il Venasque colloca i due non nel ramo principale di coloro che poi divennero Cavalleroni, ma in uno collaterale, proprio l’autore si pone in contraddizione con la sua stessa tesi perché il ramo principale divenne, dei così detti Cavalleroni, solo con Giovanni Battista, che era stato nominato da Carlo V, nel 1525, conte palatino e cavaliere, evento per cui ne derivò probabilmente il soprannome di “Cavalleroni”.

Quindi il problema di fondo è che da Giovanni Battista Grimaldi in poi non vi fu alcun soggetto della rispettiva famiglia che si portò in Sicilia, poiché la tradizione genealogica, ma soprattutto la storia di questa famiglia, fino alla sua estinzione nel XVII secolo, si svolge tutta a Genova, con i rispettivi discendenti Francesco (che nasce nel 1554 e che quindi nulla potrebbe avere a che fare con l’altro ipotetico Francesco, ipotetico padre di Agostino, invece nato nel 1469), Tommaso, Ranieri, Francesco Maria, Ranieri, Francesco Maria con la cui figlia Teresa si estingue il ramo.

Per non tediarla oltre, sarà mia cura in un intervento prossimo, all’interno di un corso di araldica e genealogia, che dirigerò a Modica nei prossimi mesi, come già fatto in precedenza a Fossano e in altre località del Piemonte, dimostrerò, scientificamente, il “colposo” travisamento genealogico del Venasque e l’inconsistenza genealogica di altri documenti noti e meno noti (appartenenti al carteggio Grimaldi di Modica ed a mio parere non valutati scientificamente nel senso genealogico), ma soprattutto, con la redazione di un albero genealogico, completo di tutti i rami certificati della famiglia Grimaldi, fondato su autorevoli fonti locali genovesi, di cui una ad esempio è il Battilana, per non citarne altre quali, il Della Cella, il Garibaldi, il Federici, il Guelfi Camajani, etc. etc. che a volte si possono prendere degli abbagli e che il rigore storico scientifico non deve essere mai piegato ad un necessario soggettivismo, ma deve essere sempre invece il faro del nostro discernere!

Purtroppo la vanità dell’uomo è foriera poi nel tempo di discredito, perché, per citare il famoso adagio del Pontefice Pio II Piccolomini, che recitava: “Quando ero Enea nessuno mi conoscea e ora che son Pio tutti mi chiamano zio!”, non solo i Grimaldi di Modica hanno nel tempo cercato un accredito presso la Casa principesca di Monaco (con lettere e documenti vari) e presso la Repubblica di Genova, ma anche altri ipotetici rami dei Grimaldi, come quelli di Misimmeri e Seminara (Ragioni Genealogiche Istorico Critiche colle quali si dimostra che la Casa de’ Signori Grimaldi di Seminara è un ramo di quella del Serenissimo principe di Monaco, e degli altri Signori Grimaldi commoranti nella Sereniſſima Repubblica di Genova, Napoli, 1765) in Calabria hanno smaniato per tutto il XVII e XVIII secolo per vedersi riconosciuta una qualche colleganza genealogica con la famiglia principesca di Monaco.

Il professore Uccio Barone, a cui mi inchino per la magnifica figura di storico e profondo conoscitore del territorio modicano, ha illustrato in altro suo articolo, in maniera sintetica e complessa, la vicenda dei Grimaldi di Modica, ma questo non basta per sovvertire le leggi che reggono la genealogia e in alcuni casi, me la passi, l’aritmetica!

 

Carmelo Cataldi

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La lettera ricevuta è parte del dibattito tra il prof Barone e il dott. Cataldi. Sotto gli articoli precedenti

 

 

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