“Noi vogliamo lavorare di più”, con questa frase i rapporti tra i sindacati che rappresentano i lavoratori delle “douanes” di Nizza (l’equivalente della Guardia di Finanza italiana) e il loro comando si sono fatti tesi.
Ragione del contendere l’arrivo nel porto di Nizza di una nuova “vedette”, la DF 33 che andrà a sostituire i tre battelli attualmente in uso.
La nuova nave è sicuramente moderna e molto efficiente, si tratta di un 32 metri e costa 8 milioni di euro.
E’ stata pagata con i fondi della missione Frontex, il 90% del suo costo è a carico dell’Europa e proprio qui sta il motivo della vertenza.
Questo battello, proprio per giustificare il finanziamento europeo, un mese all’anno sarà messo a disposizione della missione e navigherà nei mari del Mediterraneo, dalle parti delle coste italiane o maltesi lasciando sguarniti da ogni battello di controllo lo specchio di mare antistante Nizza e la Costa Azzurra.
Non è dato sapere nemmeno quale sarà il mese di utilizzo in altre acque, potrebbe anche accadere in piena estate, quando i controlli all’interno delle acque territoriali francesi si fanno serrati.
Sole le “douanes”, infatti, possono intervenire nei traffici di stupefacenti o per perquisire un battello in mare.
I sindacati ricordano che già sono state soppresse le “brigades” di Cannes e Menton e il personale trasferito in altre zone della Francia.
Ora l’arrivo della DF 33 potrebbe ulteriormente abbassare i livelli dei controlli.
Anche perché, in ogni caso, si scende da tre battelli ad uno solo, sia pure molto più moderno ed efficiente.
Di qui la minaccia di azioni sindacali: aria di tempesta, dunque, sui mari della Costa Azzurra…almeno per i doganieri!