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Nizza | 01 luglio 2017, 09:00

Nizza piange la “sua” Simone Veil

Si è spenta all’età di 89 anni, figura politica di primissimo piano, deportata sedicenne in un campo di concentramento, incarnava, per i francesi, la memoria vivente della Shoah

Municipio di Nizza, l'omaggio a Simone Veil

Municipio di Nizza, l'omaggio a Simone Veil

Profondo cordoglio ha destato, a Nizza, dove era nata 89 anni fa, la scomparsa di Simone Veil.

Figura politica di primissimo piano, deportata, sedicenne,  dai nazisti in un campo di concentramento,  incarnava, per i francesi,  la memoria vivente della Shoah.

Dopo il conflitto imboccò la carriera di magistrato, che lasciò per dedicarsi alla passione politica. Centrista, laica, di forte spessore morale e civile, nel 1974 divenne ministro della Sanità nel governo Chirac, carica che mantenne anche nei successivi tre governi presieduti da Barre sommando anche la responsabilità della sicurezza sociale.

Sostenne e fece approvare la legge che regola l’interruzione volontaria della gravidanza.

Nel 1979 venne eletta al Parlamento Europeo e ne divenne il suo primo Presidente: venne rieletta euro deputata anche nel 1984 e nel 1989. Dal 1993 al 1995 ricoprì nuovamente l’incarico di Ministro della Sanità e degli affari sociali nel governo presieduto da Balladur.

Christian Estrosi, sindaco di Nizza, ha ricordato, con un lungo e sofferto comunicato, la figura di  Simone Veil. "Simone Veil è morta. Molto sarà detto su di lei e molte persone ne parleranno. Ho avuto l'opportunità e l'onore di conoscerla. Questa è una fortuna, perché nella vita di un uomo, incontrare personaggi della sua dimensione è del tutto raro. I ricordi si affastellano. Quello del suo sguardo, chiaro e forte. Quello di della riunione di fronte a centinaia di bambini, a Nizza, al C.U.M.,dove, con Elie Wiesel, ci ha esortati ad essere ormai i testimoni dei testimoni della Shoah. E molti altri, che io conservo nel  profondo del mio cuore, che mi appartengono tanto  di più ora che Simone non è più qui a condividerli. E 'un onore perché Simone Veil incarna quanto di meglio l'umanità e le donne nell’ umanità hanno saputo creare. Pace senza cecità è quello Simone Veil, figlia della guerra, rappresentava. Giustizia senza odio è quello che Simone Veil, come magistrato, voleva. La sua vita e la sua terribile esperienza dell'Olocausto, l’avevano sensibilizzata a conoscere profondamente i bisogni umani e a tradurli  in tutto il suo lavoro, al governo, il Parlamento, nel Parlamento Europeo, lei che ha amato tanto l'idea dell'Unione Europea. Questo onore lo condivo con le Nizzarde e i Nizzardi. Nizza è la città natale di Simone Veil e, nel momento in cui Lei entra definitivamente nella storia, Nizza sarà eternamente onorata per averle dato i natali. Di suo padre, Andre Jacob architetto di grande  talento, che si stabili  nella nostra città,  all'alba degli anni Venti, Nizza e la montagna nizzarda conservano alcuni importanti  edifici. Di Simone, conservo il ricordo  della presenza a fianco dei primi studenti che mi hanno accompagnato ad Auschwitz nei suoi Viaggi  della Memoria che io avevo voluto si organizzassero, anche su suo incoraggiamento. Nizza conserva anche il suo nome, assegnato a una grande arteria di un quartiere, che contraddistinguerà la città di domani.  Lei che è divenuta, per sempre, grazie alla  lunga storia, nostra cittadina onoraria. Simone Veil avrebbe potuto disprezzare l'uomo e non credere nel suo futuro. Non ha ceduto a questa tentazione. Ella ha creduto fino in fondo, con Antoine, il suo caro marito, che mi manca tanto, troppo, con i suoi figli, ai quali trasmetto tutta la mia tristezza, così profonda, che l'umanità può crescere in saggezza e in bellezza, nonostante le crudeltà del  suo passato. E’ questa la convinzione che si rafforza in me, nonostante il dolore. Ed è questa convinzione che mi guiderà sempre sui suoi passi, nel bagliore dei suoi occhi luminosi, chiari e forti, che mai scorderò".

Beppe Tassone

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