Con l’arrivo dell’estate, l’idea di affittare o subaffittare il proprio appartamento mentre si è in vacanza può sembrare una soluzione intelligente per arrotondare. Ma attenzione: le regole cambiano radicalmente se siete in affitto oppure proprietari. E non rispettarle può costare caro.
Locatari: sotto affitto vietato… salvo eccezioni
Vi siete fatti bene i conti, ma il budget per le vacanze non quadra. Allora scatta il piano B: lasciare casa ad altri in cambio di un contributo economico. Un’idea lecita? Non proprio.
Per chi è in affitto, la sublocazione dell’alloggio principale è vietata senza il consenso scritto del proprietario. Che si tratti di casa arredata o vuota, non è possibile né dividere le spese con un altro inquilino né lasciare l’appartamento a terzi in cambio di un affitto. Le uniche eccezioni? La convivenza per motivi affettivi o l’ospitalità gratuita di familiari e amici.
E se non si percepisce denaro? In quel caso si parla di “ospitalità gratuita”, che è consentita. Ma non risolve il problema economico, e potrebbe persino peggiorarlo: le bollette continuano a correre, anche in vostra assenza.
Come subaffittare legalmente (se proprio volete farlo)
Chi proprio non vuole rinunciare all’idea di guadagnare qualcosa durante le vacanze può tentare la via della legalità: chiedere l’autorizzazione al proprietario. Non è obbligato a concederla, ma dimostrarsi trasparenti può facilitare il via libera, soprattutto se i rapporti sono buoni.
Una volta ottenuto il consenso, bisogna dichiarare la sublocazione al Comune e segnalare i relativi introiti nella dichiarazione dei redditi. Senza dimenticare la tassa di soggiorno, da versare se prevista nel proprio Comune. Un altro dettaglio importante: anche con l’autorizzazione, il locatario resta responsabile di eventuali danni all’immobile. L’assicurazione casa, infatti, non copre i danni provocati dal subinquilino.
E se si decide di procedere senza autorizzazione? Il rischio è alto: il proprietario può chiedere la risoluzione del contratto, e persino il risarcimento danni.
Proprietari: più libertà, ma con dei limiti
Chi è proprietario del proprio alloggio ha maggiori margini di manovra. Se l’abitazione è la residenza principale, è possibile affittarla per brevi periodi, come i mesi estivi. La legge consente fino a un massimo di 120 giorni all’anno.
Attenzione però: in molte città, soprattutto le più grandi e turistiche, è obbligatorio registrarsi al Comune prima di mettere l’immobile in affitto.
E le seconde case? Anche qui cambiano le regole. Serve una dichiarazione preventiva per l’affitto come “meublé de tourisme”. Inoltre, nelle città con oltre 200.000 abitanti, è necessario ottenere anche un permesso di cambio d’uso.
Conclusione: informarsi conviene
Affittare casa in estate può essere un’ottima strategia per guadagnare qualcosa, ma solo se si conoscono bene le norme. Sia per inquilini che per proprietari, le sanzioni sono dietro l’angolo se non si rispettano le regole. Meglio dunque informarsi, chiedere gli eventuali permessi, e – soprattutto – non improvvisare.
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