/ Immobiliare

Immobiliare | 20 agosto 2025, 08:00

Rumori molesti in condominio: quando si può obbligare il proprietario a insonorizzare casa

Ogni mercoledì Montecarlonews dedica un articolo al settore immobiliare, perché essere informati è meglio. Una rubrica al “vostro servizio”

Rumori molesti in condominio: quando si può obbligare il proprietario a insonorizzare casa

In un contesto di convivenza come quello condominiale, i rumori molesti possono trasformare la quotidianità in un vero incubo.

Ma è possibile obbligare un proprietario a insonorizzare il proprio appartamento? La risposta è sì, ma solo in presenza di condizioni ben precise.

Secondo la normativa francese, un proprietario può essere costretto a effettuare interventi di insonorizzazione se viene accertato un disturbo anomalo del vicinato. Ciò vale in particolare all’interno di una comproprietà (la nostra "comproprietà condominiale").

Il disturbo può derivare, ad esempio, da:

  • Isolamento acustico non conforme alle normative vigenti;
  • Rumori eccessivi che superano la normale tolleranza della vita in comune;
  • Usura del pavimento, che peggiora l’isolamento originario;
  • Sostituzione dei rivestimenti del suolo che compromette significativamente l’isolamento acustico. Un caso tipico è il passaggio dalla moquette al gres porcellanato: il cambio può far aumentare sensibilmente i rumori da calpestio, come confermato da varie sentenze. In questo caso, i giudici possono considerarlo lesivo dei diritti degli altri condomini.


Attenzione, però: se il rivestimento è stato cambiato dal conduttore, e non dal proprietario, la responsabilità ricade sul locatario stesso, che dovrà ripristinare lo stato originario dell’immobile.

E per chi è in affitto?
Un inquilino che lamenta rumori molesti provenienti da altri appartamenti non può chiedere al proprio locatore di insonorizzare l’abitazione.

Infatti, l’insonorizzazione non è tra i criteri di decenza obbligatori che un alloggio deve rispettare per essere affittato.

In sintesi, l’obbligo di insonorizzare un appartamento non è automatico: serve la prova di un disturbo effettivo e persistente, e l’intervento è possibile solo nei limiti delle responsabilità previste dalla legge.

Un consiglio utile? Prima di procedere legalmente, è sempre opportuno tentare la via del dialogo e della mediazione condominiale.



Beppe Tassone

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium