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Altre notizie | 15 settembre 2025, 16:00

Gli archivi storici della Giustizia approdano agli Archivi Nazionali

Un passo decisivo per la salvaguardia della memoria giudiziaria e istituzionale

Gli archivi storici della Giustizia approdano agli Archivi Nazionali

Giovedì 11 settembre 2025, ha avuto luogo un momento di grande rilievo per la tutela del patrimonio storico-istituzionale: Samuel Vuelta-Simon, Segretario di Stato alla Giustizia e Direttore dei Servizi Giudiziari, e Michaël Bloche, direttore degli Archivi Nazionali, hanno firmato una convenzione per il deposito di una parte significativa degli archivi patrimoniali della Direzione dei Servizi Giudiziari presso gli Archivi Nazionali.

Documenti storici dal 1815 al cuore della convenzione

Il deposito riguarda in particolare registri di istanze e atti di cancelleria risalenti fino al 1815, tra cui atti e sentenze della giustizia di pace, del tribunale correzionale, del tribunale superiore, oltre a documenti di greffe. A questi si aggiungono i registri delle deliberazioni e i fascicoli delle sedute del Consiglio di Stato, a partire dal 1905. Si tratta di un corpus documentale di straordinaria importanza, che consente di ripercorrere oltre un secolo di storia giuridica e amministrativa.

Una collaborazione costruita nel tempo

Questo primo deposito da parte della Direzione dei Servizi Giudiziari è il frutto di diversi anni di stretta collaborazione con gli Archivi Nazionali. L’obiettivo comune: modernizzare le pratiche di archiviazione e garantire la salvaguardia di documenti che, oltre al loro valore istituzionale, costituiscono un patrimonio storico di grande interesse per studiosi, ricercatori e cittadini.

Una dinamica più ampia di valorizzazione degli archivi pubblici

La convenzione firmata si inserisce in una dinamica più ampia che ha visto, negli ultimi anni, altri depositi significativi presso gli Archivi Nazionali. Tra questi, quelli del Consiglio Nazionale, del Centre Scientifique de Monaco, del Centre Hospitalier Princesse Grace e dell’Accordo RAMOGE. Insieme, queste iniziative testimoniano la volontà delle istituzioni di preservare la memoria collettiva, garantendo al tempo stesso accesso e trasparenza.

Un impegno verso il futuro

La firma della convenzione rappresenta dunque non solo un atto formale, ma un impegno concreto verso il futuro: assicurare che le tracce del passato, custodite in documenti spesso fragili e unici, possano essere protette, valorizzate e trasmesse alle generazioni future.

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