“Sic transit glori mundi” così si sarebbero espressi i latini se avessero potuto leggere i social che in questi giorni sono occupati da reazioni, tutto sommato comprensibili, dei tifosi dell’OGC Nice.
La squadra è alla terza sconfitta consecutiva (quarta se si tiene conto anche dell’incontro di Europa League con la Lazio), tranne che nel mese di settembre non è riuscita a concretizzare il gioco in risultati positivi, su dieci incontri di campionato ne ha persi sei.
Lo scorso anno, in questi giorni, era in testa alla classifica e le bandiere rossonere sventolavano lungo la Promenade, ora sono quasi tutte sparite, i rossoneri veleggiano nelle zone basse della classifica e rischiano di essere risucchiati tra le ultime a lottare per la salvezza.
Dalla Champions alla Ligue 2: il timore si fa avanti nei tifosi, non solo negli ultra, ma anche in chi si limita a tifare, senza eccessi, e da settimane, ormai, ha smesso di sognare e comincia a controllare la classifica facendo attenzione a squadre delle quali ad agosto nemmeno si conosceva la formazione.
Non più Paris Saint Germain, Lione, Monaco, Marsiglia, Nantes, ora sono il Metz, l’Amiens, lo Strasburgo, il Lille e il Digione a catalizzare l’attenzione. Una bella involuzione davvero.
Così, a finire nel mirino, tanto per tornare al “sic transit gloria mundi” è l’eroe della stagione passata, quel Lucien Favre contro il quale molti puntano il dito accusatorio. Troppe tattiche cambiate, giocatori (Tameze, Makengo e Coly) acquistati in estate e poco o mai impiegati, un campione come Sneijder lasciato a riposo perché tatticamente incompatibile: scelte legittime da parte di un allenatore, ma quando poi i risultati mancano, allora i limiti alla critica saltano e ogni scelta diventa discutibile.
Anche la società viene messa sul banco degli imputati: i sei giocatori “simbolo” della passata stagione ceduti nel mercato estivo, lo stop ai desideri di cambiare squadra a Seri che ne ha risentito tantissimo, visto che ormai si vedeva tra i blu grana del Barcellona, lo stesso Favre che desiderava trasferirsi in Germania e che è stato “costretto” a rispettare il contratto e a fermarsi a Nizza.
Ragioni diverse, alcune magari anche aleatorie, che alla fine hanno creato una frattura tra tifosi e squadra, uno scoramento che è palpabile. Basta passeggiare, in questi giorni di scuole chiuse per le lunghe vacanze di Toussaint, per rendersene conto: le magliette rossonere sono quasi sparite: lo scorso anno sembrava di essere allo stadio!
Anche la tattica utilizzata la mister è finita nel mirino: 4-4-2, 3-5-1-1, 3-5-2, 4-3-3 et 4-2-3-1, le ha provate tutte, non c’è che dire!
E venerdì, alle 20,45, il Nizza scenderà in campo al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain: lo scorso anno sfiorò la vittoria, quest’anno i pronostici danno il PSG al 77%...
Con i 4 punti (su sei) guadagnati in classifica a spese del Paris Saint Germain, il Nizza consegnò praticamente lo scudetto al Monaco.
Quest’anno, invece, si attenderà sabato alle 20 quando si disputerà Racing Strasbourg – Angers: sic transit gloria mundi!