È arrivata la stagione un tempo definita dei “bianchetti”, che a Nizza chiamano “poutina”, piccolissimi esemplari di sardine, acciughe o scorfani ora essenzialmente di triglie di provenienza italiana, i “rossetti”.
È stata la Comunità Europea ad imporre lo stop alla deroga concessa ai pescatori del solo Dipartimento delle Alpi Marittime: un tempo i pedscatori potevano esercitarsi nella pesca dei piccoli avannotti di sardine esclusivamente fra metà gennaio e metà febbraio.La pesca era limitata a 50 chilogrammi per barca, ma qualcuno ha esagerato e i fulmini di Bruxelles non si sono fatti attendere ed è stato decretato lo stop.
In Italia, invece, la pesca è ancora consentita, limitata ai piccolissimi esemplari di triglie che raggiugono i banchi di vendita della Costa Azzurra.
Risultato, il costo è lievitato, ora può anche superare i 100 euro a chilogrammo, ma viene ugualmente e velocemente venduto.
Resiste la sola autorizzazione alla pesca concessa ai pescatori che si esercitano dalla riva con reti a maglie molto strette come raccontano le fotografie postate sulle reti sociali dagli stessi pescatori di Cros de Cagnes.
La “poutina” è una vera ghiottoneria.
I nizzardi doc mangiano questi minuscoli pesci addirittura crudi, con un filo d’olio ed un poco di limone.
Normalmente si cucinano con le frittate o con la zuppa.
Eccezionali i “beignets de poutine” morbidi all’interno, croccanti in superficie, vero trionfo del gusto e del sapore.
Notevole anche il “tian”, gratin di verdure miste con la poutine: roba da far venire l’acquolina in bocca!
Per comperare i bianchetti occorre recarsi nei mercati del pesce: a Nizza si trovano a Libération, in Cours Saleya e in Place Saint-François oppure direttamente dai pescatori nel piccolo approdo di Carras all’estremo Ovest della Promenade des Anglais.
Il costo può raggiungere i 50 euro il chilogrammo, ma mediamente si ferma intorno ai 30 euro.